Economia
CEO di Sony avverte: persistono problemi tecnici per il Cloud Gaming
Tempo di lettura: 2 minuti. Kenichiro Yoshida, CEO di Sony, sottolinea le difficoltà tecniche ancora presenti nel cloud gaming, nonostante oltre un decennio di sviluppo.
Kenichiro Yoshida, CEO di Sony, ha avvertito che il cloud gaming è ancora tecnicamente “molto complicato”, minimizzando il rischio per il produttore di console dell’industria che si converte rapidamente in una tecnologia su cui il suo rivale Microsoft ha puntato pesantemente.
Sfide Tecniche del Cloud Gaming
In un’intervista con il Financial Times, Yoshida ha affermato che il creatore di PlayStation continuerà a studiare “varie opzioni” per lo streaming di giochi su Internet, aggiungendo che potrebbe utilizzare GT Sophy, il suo agente di intelligenza artificiale, per migliorare il cloud gaming.
“Penso che il cloud sia un modello di business incredibile, ma quando si tratta di giochi, le difficoltà tecniche sono elevate”, ha detto Yoshida, citando la latenza – i tempi di risposta rapidi richiesti dai giocatori – come il problema più grande. “Quindi ci saranno sfide per il cloud gaming, ma vogliamo affrontare queste sfide.”
Lenta adozione del Cloud Gaming
Nonostante vari tentativi di rifare l’industria del gaming attorno al cloud, molti utenti non hanno ancora abbandonato una console o un PC gaming di fascia alta per lo streaming di giochi interamente su Internet, temendo i ritardi che possono essere causati da una connettività Internet lenta e velocità del server.
I publisher non sono stati completamente supportivi. A gennaio, Google ha chiuso il suo servizio di streaming Stadia dopo che la maggior parte dei produttori di giochi si è trattenuta dal rendere disponibili i loro titoli principali sulla piattaforma.
Sony e il Cloud Gaming
La promessa del cloud gaming è ancora inattesa dopo più di un decennio di sviluppo. Sony è stata una delle prime grandi aziende a entrare nel mercato, avendo acquisito la compagnia di cloud gaming Gaikai per $380 milioni nel 2012 e successivamente le tecnologie del suo rivale, OnLive.
Nonostante abbia lanciato un servizio di abbonamento al cloud gaming nel 2014 che ora è integrato con il suo servizio aggiornato ed espanso PS Plus Premium, gli analisti dicono che Sony non ha sfruttato la sua scommessa iniziale per stabilirsi come leader nel campo.
Efficienza del Cloud Gaming
Yoshida ha anche sottolineato le inefficienze costose del cloud gaming, dove i server sono inattivi per gran parte della giornata prima di dover far fronte agli alti livelli di traffico dei giocatori che giocano durante la sera o il “dark time”. Ha aggiunto che Sony ha risposto liberando GT Sophy nelle ore tranquille per imparare come battere i concorrenti umani nel simulatore dicorse automobilistiche Gran Turismo.
“Per il cloud gaming, il dark time è stato un problema sia per Microsoft che per Google, ma è stato significativo che siamo riusciti a utilizzare quelle ore [più tranquille] per l’apprendimento dell’IA”, ha detto Yoshida, parlando presso la sede dell’azienda a Tokyo.
L’impatto dell’acquisizione di Activision da parte di Microsoft
Yoshida si è rifiutato di commentare l’impatto che Sony prevede dall’acquisto da parte di Microsoft di Activision, l’azienda dietro le franchise di giochi Call of Duty e World of Warcraft, dicendo che le revisioni normative sono in corso.
Tuttavia, l’accordo ha scosso l’industria globale del gaming, dove la società di software statunitense è impegnata in una battaglia senza quartiere con Sony per la dominanza del gaming su console.
Le preoccupazioni dell’industria e dei regolatori si sono concentrate su se Microsoft avrebbe reso i giochi di Activision esclusivi per il suo servizio di cloud gaming, una mossa che potrebbe potenzialmente accelerare lo spostamento dalle console.
Economia
USA blocca miners della Cina per rischi di sicurezza nazionale
Tempo di lettura: < 1 minuto. Gli USA bloccano una compagnia di minatori di criptovalute legata alla Cina vicino a una base nucleare, citando rischi per la sicurezza nazionale.
Il governo USA ha recentemente intrapreso azioni decisive contro un’azienda di estrazione di criptovalute legata alla Cina, bloccandone le operazioni dei miners vicino a una base nucleare, citando preoccupazioni di sicurezza nazionale.
Dettagli dell’intervento
L’azienda, che aveva acquistato il terreno nel 2022, è stata accusata di iniziare i lavori senza aver effettuato le necessarie comunicazioni al Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS). Un suggerimento ha innescato un’indagine su tale acquisizione, rivelando potenziali rischi legati alla sicurezza nazionale a causa della prossimità dell’operazione mineraria a una base militare nucleare degli USA.
Implicazioni per la Sicurezza Nazionale
La preoccupazione principale è che le operazioni di estrazione potrebbero mascherare altre attività che potrebbero minacciare la sicurezza delle infrastrutture critiche statunitensi, inclusi i siti nucleari. La decisione di bloccare queste operazioni riflette l’aumento della vigilanza e del controllo sugli investimenti esteri in settori sensibili.
Reazioni e conseguenze
La decisione ha suscitato dibattiti sull’equilibrio tra sviluppo economico e sicurezza nazionale, specialmente nel contesto crescente delle tensioni tra USA e Cina riguardo alla tecnologia e alla sicurezza informatica. Mentre alcuni sostengono la necessità di proteggere le infrastrutture nazionali, altri vedono queste azioni come potenzialmente dannose per il clima di investimento internazionale.
Il blocco delle attività dei miners di questa azienda cripto legata alla Cina vicino a una base nucleare USA sottolinea l’importanza di una sorveglianza rigorosa e di politiche chiare per la gestione degli investimenti stranieri in settori critici. Continueranno a sorgere questioni su come bilanciare sicurezza e sviluppo economico in un panorama globale sempre più interconnesso e tecnologicamente avanzato. Questo sviluppo evidenzia la crescente complessità delle relazioni internazionali nel contesto della sicurezza digitale e della gestione delle nuove tecnologie, come la blockchain e le criptovalute, nei contesti di sicurezza nazionale.
Economia
Cy4Gate: accordo da un milione con Innovery
Tempo di lettura: 2 minuti. Cy4Gate rafforza la sua presenza nel mercato con una nuova partnership strategica con Innovery e un contratto da 1 milione di euro
Cy4Gate, un rinomato player nel settore della cybersecurity e della cyber intelligence, ha recentemente annunciato sviluppi significativi che rafforzano la sua posizione nel mercato. Questi includono un importante accordo strategico con Innovery e la firma di un contratto da un milione di euro con una primaria realtà high-tech italiana.
Partnership con Innovery
Cy4Gate ha siglato un accordo strategico con Innovery, una multinazionale specializzata in consulenza e soluzioni innovative nel campo della Cybersecurity. Questa collaborazione designa Innovery come partner per le soluzioni di Cy4Gate nel mercato Corporate italiano, sia in ambito Cybersecurity che Decision Intelligence. Questa mossa è parte della strategia di Go To Market di Cy4Gate per consolidare la sua presenza e visibilità nel mercato target.
Dettagli del Contratto da 1 Milione di Euro
Parallelamente, Cy4Gate ha ottenuto un contratto biennale del valore di 1 milione di euro con una primaria azienda high-tech operante in Italia e all’estero. Il contratto comprende la fornitura della piattaforma di Cyber Threat Intelligence di Cy4Gate, rafforzando ulteriormente la sua reputazione e presenza nel settore.
Implicazioni e futuro
Questi sviluppi sono indicativi dell’impegno di Cy4Gate a espandere la sua influenza nel mercato nazionale e internazionale della cybersecurity. L’accordo con Innovery permette a Cy4Gate di avvalersi delle competenze e della rete di Innovery per raggiungere un pubblico più ampio, mentre il nuovo contratto consolida la sua capacità di attirare clienti di grande calibro nel settore high-tech.
L’espansione delle operazioni di Cy4Gate attraverso questi importanti accordi e contratti dimostra il suo continuo impegno nel fornire soluzioni avanzate di cybersecurity e decision intelligence. Con questi passi significativi, Cy4Gate si posiziona come un leader chiave nel settore, pronto a capitalizzare su ulteriori opportunità di crescita. Questi sviluppi non solo rafforzano la posizione di Cy4Gate nel mercato della cybersecurity ma aprono anche nuove opportunità per l’innovazione e la crescita nell’ambito della sicurezza informatica e della decision intelligence.
Economia
Microsoft condannata a pagare 242 milioni per Cortana
Tempo di lettura: < 1 minuto. Microsoft deve pagare $242M per violazione di brevetto a IPA per il software Cortana, con l’intenzione di fare appello.
Un recente verdetto di un tribunale federale del Delaware, USA, ha stabilito che Microsoft dovrà pagare 242 milioni di dollari in danni per aver infranto un brevetto di IPA Technologies relativo al software di assistenza vocale, Cortana. Questo caso segna un punto significativo nelle dispute sui diritti di proprietà intellettuale nel settore tecnologico.
Dettagli della Sentenza e del Caso
La causa, iniziata da IPA Technologies nel 2018, accusava Microsoft di aver violato diversi brevetti legati agli assistenti digitali personali e alla navigazione dati basata su comandi vocali. Durante il processo, che è durato una settimana, il focus è stato ridotto a un solo brevetto di IPA, con Microsoft che ha sostenuto di non aver infranto il brevetto e che quest’ultimo non fosse valido.
IPA Technologies, una sussidiaria della compagnia di licenze di brevetti Wi-LAN e di proprietà congiunta della canadese Quarterhill e di due società di investimento, aveva acquisito il brevetto in questione da SRI International, da cui Apple aveva precedentemente acquistato la tecnologia Siri per il proprio assistente vocale.
Implicazioni future e risposta di Microsoft
In risposta al verdetto, un portavoce di Microsoft ha dichiarato che l’azienda “continua a credere fermamente di non aver infranto i brevetti di IPA e farà appello alla decisione.” Il caso è destinato a continuare mentre Microsoft pianifica di fare appello alla decisione. Se l’appello non avrà successo, Microsoft dovrà pagare i 242 milioni di dollari in danni a IPA Technologies.
Questa sentenza evidenzia la continua battaglia sui diritti di brevetto nell’evolversi del mondo della tecnologia degli assistenti vocali. Man mano che le aziende sviluppano nuovi prodotti, devono navigare il complesso panorama dei diritti di proprietà intellettuale per evitare dispute legali costose. L’industria tecnologica e gli esperti legali seguiranno attentamente l’esito dell’appello di Microsoft e di eventuali controricorsi.
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