Economia
Che cos’è Decred (DCR)?
Decred (DCR) è una criptovaluta basata su blockchain lanciata nel febbraio 2016. Il token e il protocollo Decred sono stati creati per facilitare la governance aperta, l’interazione con la comunità e le politiche di finanziamento sostenibili. Secondo il whitepaper ufficiale, Decred è stato creato in modo tale che la community approvi tutte le transazioni e le modifiche apportate al protocollo. Quindi, non c’è modo per i grandi detentori di Decred di manipolare il funzionamento del protocollo. Decred è stato fortemente influenzato da Bitcoin e ha utilizzato molti dei principi alla base della criptovaluta originale.
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Chi sono i fondatori di Decred?
La principale forza trainante dietro la creazione di Decred è un’impresa chiamata Company 0. La sua missione è utilizzare le capacità della tecnologia blockchain per creare una migliore protezione dei dati personali e portare libertà organizzativa ai progetti. Jake Yocom–Piatt è il fondatore e CEO di Company 0. Attualmente ricopre il ruolo di project leader per il progetto Decred. Il suo coinvolgimento con la criptovaluta e la tecnologia blockchain dura da più di dieci anni. Il codice scritto da Jake Yocom–Piatt è stato utilizzato nella composizione di diversi progetti relativi a Bitcoin, inclusa la creazione di Lightning Network Daemon. Marco Peereboom è il direttore tecnico della Società 0. È il supervisore diretto di diversi team sul progetto Decred, inclusi sviluppo, sicurezza e infrastruttura. La carriera di Mr. Peereboom include posizioni in aziende come Dell, dove era Senior Architect. È in Company 0 da più di cinque anni e il suo coinvolgimento nel progetto Decred è essenziale per il successo del lancio della criptovaluta.
Cosa rende Decred unico?
Decred è un progetto innovativo perché scommette sulla natura decentralizzata della tecnologia blockchain per prevenire il monopolio sullo stato di voto nel progetto stesso. Uno degli obiettivi principali del protocollo Decred è garantire che tutti i titolari di DCR abbiano lo stesso potere decisionale e che le grandi istituzioni non possano far oscillare i voti a loro favore. Introducendo il voto del titolare del biglietto, Decred garantisce che le persone che hanno abbastanza DCR avranno l’opportunità di partecipare alle votazioni riguardanti il futuro e le operazioni dell’azienda/token. Decred ha anche creato una piattaforma di voto dedicata chiamata Politeia, che consente agli utenti di partecipare alle votazioni, inviare proposte e avviare discussioni. Non solo, ma per garantire quei diritti di voto, Decred sta impiegando un meccanismo di consenso ibrido, che combina sia il modello proof-of-work (PoW) che proof-of-stake (PoS).
Quante monete Decred (DCR) ci sono in circolazione?
Decred prevede di emettere un totale di 21.000.000 di token. Attualmente, circa il 60% di questi token è entrato in circolazione. Dei 21 milioni di token, l’8% è stato estratto prima del lancio del protocollo. La metà di queste monete pre-minate è andata verso un airdrop iniziale, mentre l’altra metà è stata distribuita per coprire i costi acquisiti dalla Società 0 durante lo sviluppo del protocollo. L’airdrop iniziale è stato progettato per premiare le parti interessate dando loro token Decred (DCR) gratuiti. I token sono stati distribuiti tra i partecipanti che si erano registrati in anticipo per l’evento airdrop.
Come viene protetta la rete Decred?
Decred utilizza un meccanismo di consenso ibrido PoW/PoS, che combina le caratteristiche dei due modelli di consenso più popolari. La criptovaluta utilizza il proof-of-work (PoW) per estrarre nuovi blocchi sulla blockchain; tuttavia, i minatori ricevono solo il 60% della ricompensa dopo un’operazione di estrazione riuscita. Il consenso Proof-of-Stake (PoS) viene utilizzato nell’organizzazione di voto e consente agli utenti di partecipare al sistema di voto del titolare del biglietto. Gli elettori che utilizzano il consenso PoS ricevono il 30% del premio del blocco. Il restante 10% delle ricompense del blocco è conservato nel Tesoro Decred. Decred ospita frequenti discussioni e votazioni di Politeia su come dovrebbero essere spesi i fondi del Tesoro Decred.
Economia
Spotify entra nel business dei corsi video nel Regno Unito
Tempo di lettura: < 1 minuto. Spotify testa corsi video nel Regno Unito, offrendo contenuti educativi su musica, creatività, business e stili di vita sani in collaborazione con noti fornitori di corsi.
Spotify sta ampliando i suoi orizzonti nel Regno Unito, introducendo corsi di apprendimento basati su video che coprono una varietà di argomenti, da musica e creatività a business e vita sana. La piattaforma di streaming musicale ha annunciato una collaborazione con fornitori di corsi educativi come BBC Maestro, PLAYvirtuoso, Skillshare e Thinkific per offrire questa nuova esperienza educativa.
Nuova frontiera per Spotify
Questa iniziativa segna l’entrata di Spotify nel settore dell’educazione digitale, permettendo agli utenti di accedere a contenuti formativi direttamente dalla piattaforma. I corsi sono disponibili sia per gli utenti gratuiti che per quelli Premium e si affiancano agli altri contenuti già presenti su Spotify.
Per questa fase di test, Spotify consente agli utenti del Regno Unito di provare gratuitamente almeno due lezioni per corso prima di decidere se acquistare lezioni aggiuntive. Questa opportunità permette di esplorare l’offerta formativa senza impegno immediato.
Come accedere ai corsi
Gli utenti mobili possono trovare i corsi nelle schede home e esplora dell’app Spotify, mentre gli utenti desktop dovranno visitare la pagina specifica Corsi su Spotify per accedere ai contenuti.
Prospettive Future
Al momento non è chiaro se Spotify estenderà questo test agli utenti negli Stati Uniti o in altre parti del mondo. Questo nuovo approccio riflette la crescente tendenza delle piattaforme di streaming a esplorare contenuti al di fuori della loro offerta tradizionale, arricchendo l’esperienza utente con opportunità di apprendimento e crescita personale.
Economia
Sanzioni USA colpiscono settore crypto per presunti legami con banche russe
Tempo di lettura: 2 minuti. Avrebbero favorito sistemi di elusione in favore dei sistemi finanziari russi
L’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha recentemente imposto sanzioni a 13 entità e due individui non nominati, accusati di sviluppare servizi crypto volti a facilitare l’elusione delle sanzioni da parte di cittadini russi. Queste misure intervengono in un momento in cui la Russia, secondo quanto affermato dall’OFAC, sta cercando sempre più di adottare meccanismi di pagamento alternativi per aggirare le sanzioni USA e continuare a finanziare il conflitto in Ucraina.
Servizi Crypto sotto la Lente
L’azione dell’OFAC si concentra su aziende che, attraverso i loro servizi o facilitando transazioni specifiche, hanno assistito altre entità già sottoposte a sanzioni nel tentativo di eludere le restrizioni imposte dagli Stati Uniti. Brian E. Nelson, Sottosegretario per il Terrorismo e l’Intelligence Finanziaria, ha evidenziato l’impegno del Tesoro nel continuare a esporre e interrompere le attività di quelle compagnie che permettono a istituzioni finanziarie russe sanzionate di riconnettersi al sistema finanziario globale.
Tra le aziende crypto sanzionate, molte hanno avuto transazioni con banche russe proibite, piattaforme di scambio e mercati darknet, utilizzando criptovalute come mezzo di scambio. Secondo Chainalysis, un’importante azienda di analisi blockchain, la maggior parte delle entità e persone sanzionate sono collegate alla Russia attraverso i servizi offerti. In particolare, due aziende, Netex24 e Bitpapa, sono state identificate per aver facilitato significativi trasferimenti crypto a gruppi sanzionati negli ultimi due anni.
Netex24 e Bitpapa nel mirino
Netex24 è stata segnalata per offrire servizi di conversione da criptovaluta a moneta fiat a banche russe sanzionate, quali Tinkoff e Sberbank, mentre Bitpapa è stata evidenziata per il suo funzionamento come piattaforma di scambio peer-to-peer (P2P) accessibile ai cittadini russi. Entrambe le aziende sono state collegate a un aumento del valore trasferito a entità sanzionate e mercati darknet, specialmente dopo l’inizio del conflitto in Ucraina.
La strategia dell’OFAC sembra sempre più concentrata sul contrasto all’elusione delle sanzioni attraverso imprese crypto che facilitano i canali di entrata e uscita per le banche russe sanzionate. Questo approccio mira a tagliare i punti di accesso al sistema finanziario globale per coloro che sono oggetto di restrizioni, sottolineando l’importanza di una vigilanza costante nel settore delle criptovalute.
Economia
Cina ban semiconduttori USA dai PC governativi
Tempo di lettura: 2 minuti. Cina bandisce semiconduttori Intel e AMD nei PC governativi, promuovendo CPU nazionali per autonomia tecnologica e risposta a sanzioni USA
La Cina ha recentemente introdotto una serie di nuove linee guida che segnano una svolta significativa nella politica tecnologica del paese, con profonde implicazioni per l’industria globale dei semiconduttori e per le relazioni internazionali in ambito tecnologico. Al centro di questa mossa c’è la decisione di escludere i processori prodotti da giganti statunitensi come Intel e AMD dall’utilizzo nei computer e nei server governativi cinesi, favorendo invece l’adozione di alternative prodotte internamente.
Una mossa strategica
Queste linee guida, annunciate dal Ministero delle Finanze e dal Ministero dell’Industria e dell’Informazione Tecnologica cinese il 26 dicembre dell’anno scorso, sono parte di una strategia nazionale volta a ridurre la dipendenza della Cina dalle tecnologie estere, in particolare in risposta alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Le aziende statali sono state informate che la transizione verso soluzioni locali dovrà essere completata entro il 2027.
Implicazioni per i Giganti Tecnologici
La Cina rappresenta un mercato cruciale per molte aziende tecnologiche internazionali, inclusi AMD, Nvidia e Intel. Nel solo ultimo anno, il mercato cinese ha generato il 27% delle vendite globali, con entrate pari a 54 miliardi di dollari per Intel e 23 miliardi di dollari per AMD. Inoltre, si prevede che il governo cinese sostituirà anche il sistema operativo di Microsoft con alternative domestiche, influenzando una quota significativa delle entrate di quest’ultima.
Sfide e prospettive
Nonostante gli ambiziosi piani della Cina, la strada verso l’autosufficienza nei semiconduttori non è priva di ostacoli. La Cina dovrà investire miliardi in ricerca e sviluppo e affrontare sfide tecniche significative per colmare il divario tecnologico con i leader del settore. Anche con la tecnologia acquisita o reverse-engineered, le fabbriche di semiconduttori dipendono da materie prime e tecnologie provenienti da tutto il mondo.
Il futuro del Settore
Mentre la Cina avanza verso l’indipendenza tecnologica, le aziende di semiconduttori come TSMC e Intel stanno costruendo nuovi impianti di fabbricazione negli Stati Uniti, con il sostegno del governo guidato da Biden. Questo sottolinea un cambiamento nel panorama globale della produzione di semiconduttori, con potenziali ripercussioni sulle catene di approvvigionamento e sulla geopolitica tecnologica.
La mossa della Cina di favorire l’uso di processori domestici riflette una tendenza crescente verso il nazionalismo tecnologico e solleva interrogativi su come le economie e le aziende globali si adatteranno a questo nuovo paradigma. Mentre la Cina si sforza di consolidare la sua indipendenza nel settore dei semiconduttori, il mondo osserva attentamente le implicazioni di queste politiche per il futuro dell’innovazione tecnologica e della cooperazione internazionale.
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