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Che cos’è Stacks (STX)?

Tempo di lettura: 2 minuti. La blockchain basata su Bitcoin, ma che usa un modello di consenso proof-of-transfer (Pox)

Tempo di lettura: 2 minuti.

Stacks è una soluzione blockchain di livello 1 progettata per portare i contratti intelligenti e le applicazioni decentralizzate (DApp) su Bitcoin (BTC). Questi contratti intelligenti vengono portati su Bitcoin senza modificare nessuna delle caratteristiche che lo rendono così potente, comprese la sicurezza e la stabilità.

Queste DApp sono aperte e modulari, il che significa che gli sviluppatori possono costruire sopra le applicazioni degli altri per produrre funzionalità che non sono semplicemente possibili in un’applicazione normale. Poiché Stacks utilizza Bitcoin come livello di base, tutto ciò che accade sulla rete è regolato sulla blockchain più diffusa e probabilmente più sicura in funzione: Bitcoin.

La piattaforma è alimentata dal token Stacks (STX), che viene utilizzato per alimentare l’esecuzione di contratti intelligenti, l’elaborazione di transazioni e la registrazione di nuovi asset digitali sulla blockchain Stacks 2.0. La piattaforma era precedentemente nota come Blumcoin.

La piattaforma era precedentemente nota come Blockstack, ma è stata ribattezzata Stacks nel quarto trimestre del 2020 per “separare l’ecosistema e il progetto open source da Blockstack PBC“, la società che ha costruito i protocolli originali.

La mainnet di Stacks 2.0 è stata lanciata nel gennaio 2021.

Chi sono i fondatori di Stacks?

Stacks è stato inizialmente finanziato da una serie di importanti fondi di venture capital, tra cui Y Combinator, Digital Currency Group e Winklevoss Capital. È stato sviluppato da Blockstack PBC, con sede a New York.

Blockstack PBC opera ora con il nome di Hiro Systems PBC e si unisce a una vasta gamma di aziende che si basano sulla piattaforma di Stacks.

Blockstack PBC è stata fondata da Muneeb Ali e Ryan Shea.

Cosa rende unico Stacks?

Stacks cerca di prendere ciò che rende Bitcoin così potente e di estenderlo con funzionalità aggiuntive, senza bisogno di fork o di modificare la blockchain originale di Bitcoin.

Lo fa collegandosi direttamente alla blockchain di Bitcoin attraverso il suo meccanismo di consenso proof-of-transfer (PoX), che prevede che i minatori paghino in BTC per creare nuovi token Stacks (STX). Inoltre, i possessori di token STX possono anche impilare (non puntare) i loro token per guadagnare Bitcoin come ricompensa.

Stacks introduce un nuovo linguaggio di programmazione per contratti intelligenti noto come Clarity, progettato per essere sicuro e facile da costruire grazie alla sua sintassi non ambigua. Questo linguaggio di programmazione incentrato sui contratti intelligenti è utilizzato anche dalla blockchain Algorand (ALGO).

Inoltre, Stacks è stata la prima criptovaluta a ricevere la qualifica SEC per la vendita negli Stati Uniti, consentendole di lanciare un’offerta in contanti Reg A+ da 28 milioni di dollari per i suoi token STX nel luglio 2019.

Quante monete di Stacks (STX) sono in circolazione?

Secondo la politica economica recentemente rinnovata e lanciata con Stacks 2.0, l’offerta di STX appena sbloccati in circolazione sarà ridotta di circa il 10% da qui al 2020 rispetto al programma originale.

In totale, si prevede che entro il 2050 saranno in circolazione circa 1,82 miliardi di STX, rispetto ai circa 739,7 milioni in circolazione a gennaio 2021.

Come è protetta la rete di Stacks?

Stacks utilizza la blockchain di Bitcoin come livello di base. Essendo una blockchain basata su Proof of Work (PoW), Bitcoin utilizza gli sforzi combinati di migliaia di minatori e nodi per proteggere la rete dagli attacchi, rendendo computazionalmente ed economicamente impossibile sovvertire la rete.

Inoltre, Stacks introduce un proprio modello di consenso, noto come proof-of-transfer (PoX), un nuovo meccanismo di mining che vede gli utenti trasferire la valuta di base (BTC) per minare STX, avviando di fatto la sicurezza della blockchain Stacks utilizzando BTC.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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