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Cina sfida il dollaro con il primo scambio di petrolio in yuan digitale

Tempo di lettura: < 1 minuto. La Cina compie un passo audace nel commercio globale di petrolio, utilizzando il suo yuan digitale per una transazione, sfidando l’egemonia del dollaro.

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La PetroChina, azienda petrolifera di proprietà statale cinese, ha completato la prima transazione internazionale di petrolio greggio utilizzando la valuta digitale cinese, il yuan digitale o e-CNY, come rivelato da un rapporto di China Daily.

Dettagli sulla transazione e implicazioni globali

La scorsa settimana, PetroChina ha acquistato 1 milione di barili di petrolio greggio utilizzando l’e-CNY sulla Shanghai Petroleum and Natural Gas Exchange (SHPGX). Questo scambio storico evidenzia l’intenzione della Cina di internazionalizzare la sua valuta e di ridurre gradualmente la predominanza del dollaro statunitense nei mercati petroliferi globali.

Da decenni, il commercio globale di petrolio viene condotto quasi interamente in dollari statunitensi, consolidando ciò che è noto come il sistema Petrodollar. Questo ha permesso agli Stati Uniti di mantenere una notevole influenza geopolitica e di godere di una domanda persistente per la sua valuta.

La Cina, principale importatore mondiale di petrolio, ha da tempo desiderato aumentare l’uso globale della sua valuta, il renminbi. Effettuando più transazioni petrolifere in yuan digitale piuttosto che in dollari, la Cina potrebbe potenzialmente indebolire il sistema Petrodollar ed espandere il suo potere monetario.

Accoglienza da parte delle banche centrali

Recenti mosse di alcune banche centrali indicano una crescente apertura verso la valuta cinese. A giugno, la Banca Centrale dell’Argentina ha annunciato che avrebbe permesso depositi e prelievi in e-CNY, diventando una delle prime banche centrali al di fuori della Cina ad adottare lo yuan digitale. Anche la banca centrale del Brasile ha seguito l’esempio a marzo, aggiungendo lo yuan alle sue riserve internazionali.

Con queste mosse, la Cina sembra determinata a sfidare la predominanza del dollaro nel commercio globale di petrolio, segnalando un potenziale cambiamento nel panorama monetario internazionale.

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