Economia
Criptovalute: la DeFi si risveglierà tra 250 giorni?
Tempo di lettura: 2 minuti. Secondo gli analisti di Grayscale Investment, il mercato riprenderà tra 8 mesi circa
L’ultimo rapporto Insight di Grayscale Investment fornisce interessanti spunti di riflessione, fissando l’inizio dell’attuale mercato ribassista a giugno 2022, che potrebbe durare altri 250 giorni se i precedenti cicli di mercato dovessero ripetersi.
Grayscale osserva che i mercati delle criptovalute imitano le loro controparti convenzionali con movimenti ciclici. I cicli di mercato del Bitcoin (BTC) durano convenzionalmente quattro anni o circa 1.275 giorni. L’azienda definisce un ciclo quando il prezzo realizzato del BTC scende al di sotto del prezzo di mercato corrente.
Il prezzo realizzato è determinato dalla somma di tutte le attività al loro prezzo di acquisto diviso per la capitalizzazione di mercato dell’attività. Questo dà una misura di quante posizioni sono redditizie, se lo sono.
Mercoledì il prezzo realizzato di BTC ha superato il prezzo di mercato, che Grayscale identifica come l’inizio dell’attuale mercato orso.
L’azienda ritiene che questo rappresenti un’ottima opportunità di investimento, destinata a durare altri 250 giorni a partire da luglio se la durata dei cicli precedenti si ripeterà.
Ripercorrendo la storia, Grayscale evidenzia il ciclo di mercato 2012-2015 con eventi come l’ascesa e la caduta del mercato dark web Silk Road e la famigerata debacle di Mt. Gox, che ha portato al primo grande mercato ribassista. Lo sviluppo di Ethereum, dei principali exchange e dei fornitori di portafogli ha portato a una graduale risalita verso i successivi massimi del mercato.
Gli anni dal 2016 al 2019 saranno ricordati per il boom delle offerte iniziali di monete, reso possibile dalla funzionalità dei contratti intelligenti introdotta da Ethereum. Gran parte dei capitali affluiti nell’ecosistema delle criptovalute alla fine del 2017 sono usciti l’anno successivo, quando è iniziato il secondo grande mercato ribassista.
Il ciclo di mercato del 2020 sarà ricordato come una storia di leva finanziaria. Grayscale osserva che gli investitori sono stati invogliati a fare leva sul commercio con l’aumento della spesa governativa durante la pandemia COVID-19.
Un tasso di finanziamento positivo è durato per sei mesi, con molti trader che hanno sfruttato le posizioni con criptovalute come garanzia. Quando i prezzi delle criptovalute sono scesi, i trader sono stati costretti a vendere, innescando una cascata di liquidazioni che ha visto il BTC scendere da un picco di 64.800 dollari nel novembre 2021 a 29.000 dollari nel giugno 2021.
Ancora una volta la leva finanziaria ha danneggiato i mercati un anno dopo, ma i principali operatori della finanza decentralizzata (DeFi) e della finanza centralizzata (CeFi) hanno vacillato dopo aver attirato massicci investimenti con rendimenti interessanti. Il resto è storia, poiché il crollo della stablecoin US Terra (UST) ha travolto l’ecosistema. I trader e le posizioni in eccesso di leva finanziaria sono stati liquidati su varie piattaforme CeFi, il che ha esacerbato i ribassi del mercato e affossato le principali società di prestito di capitali nello spazio, come Celsius e Three Arrows Capital.
Economia
Apple rimuove WhatsApp e Threads dall’App Store in Cina
Tempo di lettura: 2 minuti. Apple ha rimosso WhatsApp e Threads dall’App Store in Cina su richiesta del governo, sollevando questioni di sicurezza nazionale
Apple ha recentemente rimosso WhatsApp e Threads, due app di Meta, dall’App Store in Cina. Questa decisione è stata presa in risposta a una richiesta diretta dell’amministrazione cibernetica cinese, che ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
Dettagli della rimozione
La rimozione di WhatsApp e Threads dall’App Store cinese impedisce ai nuovi utenti di installare queste app. Tuttavia, le app restano disponibili per il download in altre regioni. Secondo un rapporto del Wall Street Journal, la Cyberspace Administration of China ha ordinato la rimozione di queste app citando preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale.
Dichiarazioni di Apple
Apple ha commentato la situazione affermando: “Siamo obbligati a seguire le leggi nei paesi in cui operiamo, anche quando non siamo d’accordo.” La compagnia ha anche evidenziato che la mancata conformità con le richieste legali potrebbe portare alla chiusura dell’App Store in Cina, un rischio significativo per la presenza dell’azienda nel paese.
Accesso tramite VPN
Nonostante la rimozione dalle piattaforme di download, i servizi di Meta, come WhatsApp e Threads, rimangono tecnicamente accessibili in Cina tramite l’uso di strumenti VPN che possono mascherare la posizione geografica degli utenti. Questo significa che gli utenti che hanno già installato queste app potrebbero continuare a utilizzarle se dispongono degli strumenti giusti.
Contesto e considerazioni
La rimozione di queste app avviene in un periodo delicato, con il CEO di Apple, Tim Cook, che ha recentemente visitato la regione. Inoltre, avviene in un momento in cui il dibattito sul divieto di TikTok negli Stati Uniti ha visto un rallentamento, suggerendo una possibile risposta strategica da parte della Cina.
La decisione di rimuovere WhatsApp e Threads dall’App Store in Cina evidenzia le sfide che le compagnie tecnologiche internazionali affrontano nel bilanciare le normative locali con la loro politica aziendale. Questa situazione sottolinea anche le tensioni in corso tra Cina e Stati Uniti nel contesto della tecnologia e della sicurezza informatica.
Economia
In cosa consiste l’ultimatum dell’Europa a TikTok Lite per il DSA?
Tempo di lettura: 2 minuti. TikTok Lite affronta interrogativi sul rispetto del DSA dopo il suo lancio in Francia e Spagna, con l’UE che esige una valutazione del rischio
TikTok Lite, una versione semplificata dell’app di condivisione video di ByteDance, è stata recentemente lanciata in prova in Francia e Spagna. Tuttavia, ha rapidamente attirato l’attenzione della Commissione Europea per potenziali questioni relative al rispetto del Digital Services Act (DSA), un regolamento europeo focalizzato sulla moderazione dei contenuti e la governance online.
Preoccupazioni della UE
Le principali preoccupazioni dell’UE derivano dalla funzionalità di TikTok Lite che permette agli utenti di guadagnare punti per attività specifiche all’interno dell’app, come mettere “mi piace” ai contenuti o seguire nuovi creatori. Questi punti possono essere scambiati con gift card o “monete” che possono essere donate ai creatori. La Commissione teme che tale sistema di ricompense possa stimolare comportamenti potenzialmente dipendenti, influenzando negativamente la salute mentale dei giovani.
Richiesta di informazioni dalla Commissione Europea
La Commissione Europea ha richiesto a TikTok di fornire, entro 24 ore, una valutazione del rischio dettagliata per TikTok Lite, che avrebbe dovuto essere effettuata prima del lancio dell’app nell’UE. Questa valutazione è essenziale per assicurarsi che TikTok Lite rispetti i requisiti del DSA in termini di gestione del rischio sistemico, in particolare per quanto riguarda la protezione dei minori e la salute mentale degli utenti.
Implicazioni e conformità Regolamentare
TikTok è già sotto indagine nell’UE per questioni legate alla protezione dei minori e alla gestione del rischio di design dannoso e contenuti nocivi. Il continuo scrutinio sotto il DSA sottolinea l’importanza per TikTok di adottare misure proattive per mitigare i rischi sistemici e garantire la conformità con il regolamento europeo. Le sanzioni per il mancato rispetto possono includere multe fino al 6% del fatturato globale annuo, sottolineando la gravità delle implicazioni per TikTok.
Il controllo rapido e deciso della Commissione Europea su TikTok Lite dimostra il serio impegno dell’UE nel regolare le grandi piattaforme digitali e proteggere i consumatori, soprattutto i giovani utenti. TikTok deve navigare con cautela, bilanciando le innovazioni del prodotto con le esigenze di conformità regolamentare per evitare potenziali sanzioni e garantire una gestione responsabile del suo impatto sui suoi utenti.
Economia
Divieto di vendita OnePlus in India: brutta botta al mercato
Tempo di lettura: 2 minuti. OnePlus affronta un divieto di vendita in importanti stati indiani a causa di problemi irrisolti con i margini di profitto e le garanzie
OnePlus, noto per il suo forte impatto nel mercato indiano degli smartphone, sta affrontando un ostacolo significativo: un divieto di vendita imposto dai rivenditori nelle regioni meridionali e occidentali dell’India. Questo divieto, che entrerà in vigore il 1° maggio 2024, riguarda più di 4.500 punti vendita al dettaglio e deriva da questioni irrisolte legate ai margini di profitto e ai ritardi nel trattamento delle garanzie.
Dettagli del divieto
Il divieto colpisce importanti stati come Andhra Pradesh, Telangana, Tamil Nadu, Karnataka, Maharashtra e Gujarat. Rivenditori come Poorvika, Sangeetha, Big C e Pooja, che rappresentano una parte significativa del mercato al dettaglio di OnePlus in India, non venderanno più prodotti OnePlus a partire da maggio. Questa decisione è stata presa a seguito di difficoltà continue, incluse problematiche con i servizi di garanzia, bassi margini di profitto e politiche di vendita che obbligano i rivenditori a offrire prodotti o servizi aggiuntivi in bundle con i dispositivi OnePlus.
Implicazioni del divieto
Sebbene il divieto possa sembrare un duro colpo per OnePlus, l’impatto potrebbe essere mitigato dalla forte presenza dell’azienda nei canali di vendita online. OnePlus continua a realizzare una quota significativa delle sue vendite attraverso piattaforme online come il proprio sito web e Amazon India, che non sono influenzate dal divieto.
Reazioni e misure di OnePlus
OnePlus ha riconosciuto i problemi sollevati dai rivenditori e ha dichiarato di essere attivamente impegnata nel risolvere le questioni evidenziate per mantenere e rafforzare le relazioni con i partner al dettaglio. L’azienda valorizza il sostegno ricevuto dai suoi partner al dettaglio negli ultimi sette anni e si impegna a lavorare con loro per affrontare e risolvere le problematiche in sospeso.
Il divieto di vendita rappresenta una sfida significativa per OnePlus in uno dei suoi mercati più grandi e più redditizi. Tuttavia, la strategia multicanale dell’azienda e la sua capacità di adattarsi e rispondere rapidamente alle esigenze dei partner e dei consumatori potrebbero aiutare a mitigare le conseguenze di questo sviluppo. Sarà fondamentale per OnePlus affrontare e risolvere efficacemente questi problemi per mantenere la sua posizione nel competitivo mercato degli smartphone in India.
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