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DDOS, cresce media temporale dei disservizi. Obiettivi finanziari quelli preferiti
Tempo di lettura: 3 minuti. Tutti concentrati sul contenimento degli attacchi ransomware e malware, ma tralasciano le negazioni di servizio.

Gli attacchi di tipo Distributed Denial of Service (DDoS) rappresentano una minaccia significativa per le organizzazioni, in quanto diventano sempre più sofisticati e frequenti. Secondo diversi studi e rapporti, il DDoS medio di successo nel 2022 è durato oltre 50 ore, rispetto al 2021, dove la media era di 30 minuti.
In particolare, il settore dei servizi finanziari è diventato un bersaglio prominente per i criminali informatici che usano questa tecnica, poiché queste organizzazioni hanno una quota di mercato più grande e i loro utenti dipendono fortemente dall’accesso 24/7 ai servizi critici che forniscono. Con l’aumento dei servizi online e della loro accessibilità digitale attraverso servizi come il mobile banking, la superficie di attacco DDoS si espande, rendendo le organizzazioni sempre più vulnerabili a un potenziale attacco.
L’attacco recente alla banca danese e Bankdata è un esempio lampante di quanto possa accadere quando le organizzazioni necessitano di maggiore consapevolezza delle loro vulnerabilità e della superficie di attacco DDoS in continua evoluzione.
La maggior parte dei leader aziendali è consapevole della propria superficie di attacco quando si tratta di difendersi da minacce informatiche come malware e ransomware, ma spesso sono ciechi alle limitazioni delle loro soluzioni DDoS. Le strategie di mitigazione DDoS attuali, come il testing red team, aiutano le organizzazioni a prepararsi per uno scenario di risposta d’emergenza, addestrandosi su attacchi che sono già riusciti. Il problema di questo approccio è che deve fornire visibilità su dove un’organizzazione è vulnerabile.
La lacuna di vulnerabilità DDoS all’interno della maggior parte delle organizzazioni è estesa, con migliaia di punti di ingresso che un attore malintenzionato può sfruttare. I leader IT e i team di sicurezza spesso non sono consapevoli di queste vulnerabilità e di come rispondere a un attacco DDoS fino a quando non si trovano in uno scenario di risposta d’emergenza, e a quel punto potrebbe essere troppo tardi, perché mentre i leader IT di un’organizzazione potrebbero non sapere dove si trovano le vulnerabilità, i criminali informatici che utilizzano DDoS spesso lo sanno.
Senza una visibilità adeguata della propria superficie di attacco, potrebbe essere sufficiente un solo attacco per far cadere un’intera organizzazione, provocando un danno duraturo al brand e una perdita di guadagni. La banca danese e Bankdata hanno subito solo un giorno di downtime totale, ma decine di migliaia di clienti non hanno potuto accedere ai servizi online critici o effettuare le transazioni necessarie.
Ciò che è accaduto in Danimarca potrebbe essere un preludio a qualcosa di molto più esteso per il settore dei servizi finanziari. A meno che non vengano implementate le strategie di mitigazione necessarie, queste organizzazioni e i loro clienti sono ad alto rischio di essere presi di mira e continueranno a essere messi offline.
Per difendersi da questi attacchi, i leader IT devono rinforzare le difese per anticipare gli attacchi DDoS. Le strategie di mitigazione DDoS sono diventate un costo cruciale per il business, ma la preparazione globale dipenderà in definitiva dall’organizzazione. I leader IT devono chiedersi se dispongono della tecnologia necessaria e capiscono veramente i punti critici dell’organizzazione.
Come primo passo per una difesa completa, le organizzazioni dovrebbero implementare soluzioni di mitigazione DDoS. Queste soluzioni forniscono protezione di base contro gli attacchi e sono un importante primo passo per rafforzare la superficie di attacco. Tuttavia, spesso non riescono a considerare le vulnerabilità potenziali. Per rimanere veramente protetti, le organizzazioni hanno bisogno di soluzioni che forniscono visibilità e la certezza che i decine di migliaia di potenziali punti di ingresso nelle loro reti non li lascino aperti ad un attacco.
Le organizzazioni possono rimediare alle vulnerabilità e costruire la resilienza DDoS capendo dove sono vulnerabili. Le istituzioni finanziarie devono essere proattive e avere un partner di fiducia che possa continuamente validare ogni vettore di attacco e chiudere i punti di ingresso sulla superficie di attacco prima di un attacco DDoS, senza interrompere il servizio.
Senza queste strategie adeguate, il settore dei servizi finanziari continuerà a subire attacchi devastanti, lasciando l’organizzazione e i suoi preziosi clienti nell’oscurità.
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Fondatore di Terra, Do Kwon, arrestato in Montenegro: ecco i dettagli dell’indagine
Tempo di lettura: < 1 minuto. Ricercato da 11 mesi

Il fondatore di Terraform Labs, Do Kwon, è stato arrestato in Montenegro con l’accusa di possesso di documenti falsificati. La notizia è stata riportata da Filip Adzic, ministro dell’interno del Montenegro, che ha annunciato l’arresto sul suo profilo Twitter. Le autorità montenegrine stanno ora aspettando la conferma ufficiale dell’identità di Kwon.
Do Kwon è sotto inchiesta da 11 mesi in seguito al crollo di Terra/LUNA, che ha cancellato circa 40 miliardi di dollari dal mercato delle criptovalute. Nel settembre scorso, Kwon aveva negato di essere in fuga e di nascondersi dalle autorità, sostenendo di essere in piena cooperazione con gli organismi governativi interessati.
Tuttavia, le sue dichiarazioni sono state smentite dai procuratori, e a fine settembre Interpol ha emesso un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti. Poco dopo, il governo sudcoreano ha ordinato a Kwon di consegnare il suo passaporto o di rischiare la revoca dello stesso.
Do Kwon ha affermato che le accuse mosse nei suoi confronti dai procuratori sudcoreani sono infondate e politicamente motivate. In un’intervista rilasciata ad ottobre, aveva dichiarato di avere intenzione di appellarsi e fare tutto il possibile per ottenere un “risultato migliore”.
A febbraio, i procuratori sudcoreani si sono recati in Serbia, sospettando che Kwon si trovasse lì. A metà febbraio, la U.S. Securities and Exchange Commission ha accusato Terraform Labs e Kwon di aver truffato gli investitori statunitensi che avevano acquistato i suoi asset criptovalutari, LUNA e la stablecoin Terra.
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Hacker travestito da Zelensky intervista Lagarde sull’euro digitale?
Tempo di lettura: < 1 minuto. Verità o deep fake? Non è dato saperlo se si riflette

Un hacker russo ha intervistato Christine Lagarde spacciandosi per Zelensky, chiedendole informazioni sull’Euro Digitale. La notizia è stata pubblicata dal giornalista Giorgio Bianchi con video allegato, ma non c’è riferimento sui media ordinari.
La notizia è assente su Google, figura essere stata diffusa da un canale Telegram, ma ricorda un evento già avvenuto in passato, quando criminali informatici “travestiti” da Angela Merkel provarono ad aggirare sempre Christine Lagarde.

Alcuni sollevano sospetto sulla veridicità del filmato, se sia un deep fake, ma per il momento non ci sono riscontri e nemmeno smentite, solo un grande silenzio. C’è però una coincidenza: nei giorni scorsi la presidente Lagarde ha parlato proprio dell’Euro Digitale ammettendo che è meno “anonimo” rispetto al contante, ma che non trasformerà le banche in “controllori”. Dichiarazione che cozza molto con quanto sostenuto nel video.
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Securities and Exchange Commission: “regole più severe sulla sicurezza informatica”

La Securities and Exchange Commission (SEC) ha presentato nuovi requisiti per diversi attori chiave del settore al fine di affrontare i rischi legati alla sicurezza informatica. I requisiti proposti riguardano broker-dealer, agenzie di compensazione, partecipanti principali di swap basati su titoli, borse nazionali di titoli, la Municipal Securities Rulemaking Board, i depositari di dati swap basati su titoli, i dealer di swap basati su titoli e gli agenti di trasferimento.
Secondo la SEC, le entità di mercato dipendono sempre più dai sistemi informativi per svolgere le loro funzioni e fornire i loro servizi, diventando così obiettivi per attori malevoli che potrebbero cercare di interrompere le loro funzioni o accedere ai dati per scopi di lucro.
I rischi alla sicurezza informatica possono anche essere causati da errori di dipendenti, fornitori di servizi o partner commerciali. L’interconnessione tra le entità di mercato aumenta il rischio che un grave incidente informatico possa colpire contemporaneamente più entità, causando danni sistemici ai mercati dei titoli statunitensi.
La SEC propone che tutte le entità di mercato implementino politiche e procedure ragionevolmente progettate per affrontare i rischi informatici e ne valutino annualmente l’efficacia, tenendo conto delle variazioni nel tempo. Il provvedimento migliorerebbe anche la capacità della Commissione di ottenere informazioni su gravi incidenti informatici che colpiscono queste entità. Inoltre, i nuovi requisiti di divulgazione pubblica per le entità interessate aumenterebbero la trasparenza sui rischi informatici che possono causare impatti negativi sui mercati dei titoli statunitensi.
La proposta sarà pubblicata nel Federal Register e il periodo di commento pubblico rimarrà aperto per 60 giorni dalla data di pubblicazione. Gli ufficiali della SEC sostengono che la proposta, se adottata, stabilirebbe standard per le pratiche informatiche delle entità di mercato, offrendo protezioni adeguate all’era digitale e promuovendo la protezione degli investitori e l’ordine nei mercati.
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