Vijay Ayyar, vicepresidente dello sviluppo aziendale e internazionale di Luno, una delle prime piattaforme di scambio di criptovalute di proprietà di Digital Currency Group (DCG), ha annunciato le sue dimissioni dopo sette anni trascorsi nell’azienda. Questa decisione arriva mentre Luno affronta una profonda ristrutturazione per far fronte alla stagnazione del mercato delle criptovalute.
La partenza di Vijay Ayyar e le sfide di Luno
Ayyar ha confermato le sue dimissioni in una dichiarazione a CNBC martedì. La sua decisione arriva dopo che Luno ha annunciato la chiusura delle sue operazioni a Singapore, dove Ayyar è residente. Tuttavia, ha sottolineato che la sua partenza non è legata alla decisione di Luno di uscire da Singapore, ma piuttosto alla volontà di unirsi a un’altra azienda nel settore delle criptovalute e di Web3. Ayyar non ha rivelato il nome della compagnia a cui si unirà.
Nel corso degli anni, Ayyar ha ricoperto numerosi ruoli all’interno di Luno. Più recentemente, si è occupato dello sviluppo dei servizi rivolti alle aziende, presentando conti Luno a fondi, aziende fintech e imprese interessate all’utilizzo di criptovalute.
Ristrutturazione di Luno e le sfide di Digital Currency Group
L’uscita di Ayyar avviene mentre Luno è impegnata in uno sforzo di ristrutturazione significativo per far fronte al rallentamento del mercato delle criptovalute. A gennaio, Luno ha licenziato il 35% della sua forza lavoro, unendosi a numerosi altri scambi di criptovalute che hanno tagliato posti di lavoro. Anche il co-fondatore e CTO di Luno, Timothy Stranex, ha lasciato l’azienda a dicembre.
Nel marzo 2023, Luno ha annunciato che il suo CEO, Marcus Swanepoel, si sarebbe dimesso e sarebbe stato sostituito dal Chief Operating Officer James Lanigan.
Digital Currency Group, la società madre di Luno, sta affrontando le conseguenze continue del crollo dei prezzi dei token dello scorso anno e del collasso di numerose aziende e progetti di criptovalute, tra cui Terra, Three Arrows Capital e, soprattutto, FTX. DCG ha riportato una perdita di 1,1 miliardi di dollari nel 2022.