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Epic Games presenta documenti che mostrano dipendenti Google che disattivano cronologia chat

Tempo di lettura: < 1 minuto. I creatori di Fortinite sostiengono che Big G abbia distrutto comunicazioni sensibili relative al loro caso antitrust, presentando prove di dipendenti che disattivano la cronologia delle chat

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Epic Games ha presentato nuovi documenti nel suo caso antitrust contro Google, cercando di dimostrare che i dipendenti di Google avevano l’abitudine di disattivare la cronologia delle chat interne, distruggendo potenzialmente comunicazioni rilevanti per il caso.

Le prove presentate da Epic Games

Epic Games ha prodotto una serie di conversazioni in cui i dipendenti di Google chiedevano di disattivare la cronologia delle chat, compresa una conversazione con il CEO Sundar Pichai. In alcuni casi, le discussioni riguardavano argomenti potenzialmente rilevanti per il caso antitrust, come accordi di condivisione delle entrate e cambiamenti nella commissione del Google Play Store.

Il problema della distruzione delle comunicazioni

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha citato il problema della cancellazione della cronologia delle chat da parte di Google anche nella propria indagine antitrust. È stato sostenuto che Google abbia “regolarmente distrutto” un’intera categoria di comunicazioni per anni.

Conseguenze e implicazioni legali

Non è chiaro se le conversazioni di cui si è persa la cronologia fossero effettivamente rilevanti per il caso di Epic Games o meno. Tuttavia, la presentazione di queste prove mira a sollevare il quesito sul motivo per cui disattivare la cronologia delle chat fosse una pratica comune tra i dipendenti di Google. Spetterà al giudice stabilire se Google debba essere sanzionata per questo comportamento, e tale decisione potrebbe avere un impatto anche sul caso del Dipartimento di Giustizia contro Google.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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