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Francia, Svizzera e Singapore sperimentano la DeFi nei mercati Forex

Tempo di lettura: < 1 minuto. Le banche centrali di questi Paesi hanno avviato il Progetto Mariana perché ritengono che la decentralizzazione possa essere il futuro della finanza

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Le banche centrali di Francia, Svizzera e Singapore stanno cercando di automatizzare i mercati dei cambi, utilizzando protocolli decentralizzati per ridurre i costi dei pagamenti transfrontalieri. Il Progetto Mariana, coordinato dall’Innovation Hub della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), sta valutando se i protocolli utilizzati nella finanza decentralizzata senza intermediari (DeFi) possano sostituire i tradizionali e più laboriosi processi di incontro tra acquirenti e venditori di diverse valute fiat. “La DeFi e le sue applicazioni hanno il potenziale per diventare parti di importanza sistemica dell’ecosistema finanziario”, ha dichiarato la BRI in una dichiarazione sul suo sito web. Ha aggiunto che i market maker automatizzati possono diventare “la base per una nuova generazione di infrastrutture finanziarie”. Questi protocolli automatizzati utilizzano depositi di liquidità e algoritmi per determinare i prezzi tra gli asset tokenizzati, come le valute digitali delle banche centrali (CBDC) che i tre Paesi potrebbero decidere di emettere in futuro. Il progetto Mariana è l’ultimo di una serie di progetti ospitati dalla BRI, che collabora con le banche centrali del mondo, per esaminare se le valute digitali emesse dagli Stati potrebbero avere applicazioni nelle transazioni quotidiane o nei mercati finanziari. Nel frattempo, i funzionari stanno anche lottando su come regolamentare la DeFi, dato che non c’è un’entità ovvia su cui imporre obblighi. Uno studio della BRI dello scorso dicembre ha addirittura definito la DeFi un'”illusione”, affermando che la governance centralizzata è inevitabile.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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