Google e Samsung scatta l’antitrust per Gemini AI e Meta trattiene modelli AI in Europa

da Michele Sesti matricedigitale.it
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Google e Samsung stanno affrontando un’indagine antitrust da parte dell’Unione Europea riguardo all’integrazione del motore di intelligenza artificiale Gemini di Google nei nuovi smartphone Galaxy Z Fold 6 e Galaxy S24 e, nel frattempo, Meta ha deciso di trattenere i futuri modelli AI dai paesi dell’Unione Europea a causa delle incertezze normative.

L’Unione Europea ha avviato un’indagine antitrust su Google e Samsung per l’integrazione del motore di intelligenza artificiale Gemini nei nuovi modelli di smartphone Galaxy Z Fold 6 e Galaxy S24. Gemini è il motore di intelligenza artificiale di Google utilizzato per interpretare il contesto e può essere attivato tramite il comando “Hey Google” o un gesto sullo schermo. Questa integrazione ha suscitato preoccupazioni tra i regolatori dell’UE, che stanno indagando se Google e Samsung abbiano agito in modo da soffocare la concorrenza nel mercato dell’intelligenza artificiale.

La Commissione Europea ha inviato a Samsung un questionario di otto pagine per raccogliere informazioni sulle circostanze che hanno portato al lancio degli smartphone con il servizio di intelligenza artificiale di Google. L’indagine mira a determinare se ci siano state azioni scorrette, come l’impedimento alla concorrenza da parte di altre aziende di intelligenza artificiale, durante il processo di integrazione di Gemini nei telefoni Galaxy. La preoccupazione principale è che l’integrazione di Gemini possa precludere l’uso di servizi di intelligenza artificiale di altre aziende, dato che Gemini è strettamente legato alla suite di app di Google, come Google Maps e Google Travel.

Se la Commissione Europea dovesse stabilire che i contratti tra Google e Samsung violano il Digital Markets Act (DMA), le due aziende potrebbero essere multate fino al 10% delle loro vendite globali. Questo scenario ha già portato Apple a conformarsi a varie richieste dell’UE, come l’adozione dello standard USB-C per gli iPhone e l’apertura dell’ecosistema iOS a negozi di app di terze parti. Margrethe Vestager, commissaria per la concorrenza dell’UE, ha affermato che la commercializzazione dell’IA sarà guidata da poche aziende con un grande potere di mercato, sottolineando l’importanza di vigilare attentamente su queste dinamiche.

Meta ha seguito l’esempio di Apple nel trattenere i futuri modelli di intelligenza artificiale dai paesi dell’Unione Europea, citando le incertezze normative come motivo principale. Apple aveva annunciato il mese scorso che le sue nuove funzionalità di intelligenza artificiale, comprese le funzioni di mirroring dell’iPhone e il miglioramento della condivisione dello schermo con SharePlay, non sarebbero state disponibili nell’UE a causa delle preoccupazioni relative al Digital Markets Act (DMA). Meta ha adottato una posizione simile, affermando che rilascerà il suo prossimo modello multimodale Llama e i futuri modelli di intelligenza artificiale solo al di fuori dell’UE.

Meta utilizza già un modello di intelligenza artificiale multimodale nei suoi occhiali intelligenti Meta Ray-Ban, che possono riconoscere edifici, opere d’arte, fiori e altro ancora. L’azienda prevede di portare queste capacità anche ad altri dispositivi e di migliorare ulteriormente le funzionalità con modelli più avanzati. Tuttavia, la mancanza di chiarezza normativa nell’UE ha spinto Meta a trattenere il lancio di questi nuovi modelli nel mercato europeo.

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Le posizioni di Apple e Meta riflettono una strategia comune per affrontare le incertezze normative nell’UE, sperando che le autorità europee facciano marcia indietro di fronte alla minaccia di trattenere innovazioni tecnologiche importanti dal mercato. Questa tattica rappresenta un gioco d’azzardo ad alto rischio, poiché entrambe le aziende rischiano di perdere entrate significative e di irritare una vasta percentuale dei loro clienti europei.

Le indagini antitrust su Google e Samsung per l’integrazione di Gemini AI nei loro dispositivi e la decisione di Meta di trattenere i futuri modelli di intelligenza artificiale dall’Europa evidenziano le sfide normative che le grandi aziende tecnologiche devono affrontare nel mercato globale. Questi sviluppi sottolineano l’importanza di navigare con attenzione le normative locali per evitare sanzioni significative e garantire il lancio di nuove tecnologie innovative.

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