Google sta attuando strategie per mantenere la propria posizione dominante come motore di ricerca predefinito sui dispositivi mobili, condividendo i ricavi con i produttori di smartphone Android, tra cui Samsung, per incentivare la frequente pubblicazione di aggiornamenti software. Durante il processo antitrust in corso negli Stati Uniti, sono emersi dettagli su queste pratiche, compreso il pagamento a Samsung per promuovere aggiornamenti più regolari e migliorare la manutenzione dei dispositivi nel tempo.
Tattiche di Google e l’Impegno di Samsung
Sundar Pichai, CEO di Google, ha rivelato che le tattiche di Google per spingere i brand a scegliere Google come motore di ricerca predefinito includono anche la condivisione dei ricavi con i produttori di dispositivi Android per spingerli a pubblicare più aggiornamenti software. Questo approccio mira a garantire che i dispositivi ricevano aggiornamenti di sicurezza regolari, un aspetto che alcuni produttori tendono a trascurare.
Confronto tra Samsung e Motorola
Nonostante le pressioni di Google, Samsung si distingue per l’attenzione e la regolarità con cui rilascia aggiornamenti software, superando persino Motorola, che riceve una quota simile dei ricavi. Samsung ha mostrato un impegno notevole nel migliorare la frequenza e la tempestività degli aggiornamenti, talvolta pubblicando patch di sicurezza più rapidamente di Google per i dispositivi Pixel.
One UI 6.0 e le novità per i telefoni Samsung
Gli utenti interessati possono scoprire tutte le novità introdotte da One UI 6.0 per i telefoni Samsung nel video sottostante. Negli ultimi tre anni, Samsung ha fatto passi da gigante diventando leader nel segmento Android per la tempestività degli aggiornamenti software.
Rumors su Samsung e Microsoft
Samsung è stata oggetto di voci riguardanti trattative con Microsoft per integrare ChatGPT e un motore di ricerca potenziato da Bing nel browser web Samsung Internet, come possibile alternativa a Google. Tuttavia, si ritiene che Google abbia rinnovato il proprio accordo con Samsung attraverso un accordo di condivisione dei ricavi più vantaggioso.