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Google e UE collaborano per ‘Patto sull’IA’ in vista di nuove linee guida

Tempo di lettura: < 1 minuto. Una mossa preventiva per tenere sotto controllo la tecnologia emergente.

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Google e l’Unione Europea stanno collaborando per sviluppare un patto volontario sull’intelligenza artificiale. Questo sforzo anticipa l’emanazione di linee guida più stringenti per la tecnologia dell’intelligenza artificiale che riguarderanno sia i paesi europei che non europei.

Un Patto Volontario sull’IA

Secondo Reuters, la Commissione Europea e Google hanno iniziato a lavorare insieme per creare un patto volontario sull’IA prima dell’arrivo di linee guida più forti per questa tecnologia. Thierry Breton, responsabile industriale dell’UE, ha invitato i paesi e i legislatori dell’UE a finalizzare i dettagli delle regole sull’IA della Commissione Europea entro la fine dell’anno.

Futuri Impatti della Regolamentazione

Il proposto patto sull’IA e, presumibilmente, le future regole influenzeranno sia i paesi europei che non europei. Tuttavia, come informa Reuters, nessuno dei due gruppi ha iniziato i negoziati per risolvere eventuali problemi nelle proposte restrizioni per l’aumento del software di IA.

Collaborazione Transatlantica e Preoccupazioni sulla Sicurezza

Non solo l’UE sta cercando di ottenere la conformità da parte dei paesi e delle aziende all’interno della regione, ma sta anche collaborando con gli Stati Uniti. Entrambe le regioni stanno iniziando a stabilire una sorta di “standard minimo” sulla tecnologia dell’IA prima che venga presentata qualsiasi legislazione.

L’aumento dei chatbot e del software di IA sta sollevando preoccupazioni tra i legislatori e i consumatori riguardo alla velocità con cui sta entrando nella nostra vita quotidiana. Recentemente, Samsung ha avuto un incidente con il ChatGPT di OpenAI e un ingegnere che accidentalmente ha inserito codice sorgente sensibile dell’azienda nel chatbot di IA. Questo ha prontamente provocato un divieto per tutti i dipendenti di utilizzare software di IA generativo sui dispositivi di proprietà dell’azienda e sui propri personali (se esistono documenti aziendali) in nome della sicurezza.

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