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Il CEO di Telegram Durov progetta di costruire portafogli di criptovalute e scambi decentralizzati

Tempo di lettura: 2 minuti. L’app di messaggistica sta portando avanti la costruzione di un’infrastruttura per le criptovalute.

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L’app di messaggistica Telegram ha venduto 50 milioni di dollari in nomi utente in meno di un mese attraverso la sua piattaforma d’asta basata su blockchain, Fragment, ha dichiarato mercoledì il CEO Pavel Durov. La cifra dimostra il successo del secondo tentativo di Telegram di avviare la propria infrastruttura crittografica. Fragment è costruito sulla Telegram Open Network, una blockchain che Durov ha abbandonato sotto pressione normativa nel 2020 e a cui è tornato dopo che la sua comunità l’ha tenuta in vita. Sostenuto dalle forti vendite di Fragment, Durov sta impostando Telegram su un percorso di espansione delle criptovalute più profondo. Ha detto che l’azienda costruirà uno scambio decentralizzato e portafogli non custoditi che potrebbero raggiungere milioni di utenti. Telegram è già un’app di messaggistica per molti trader di criptovalute, il che le conferisce un pubblico di riferimento fin dall’inizio.

La dichiarazione è la prima conferma del coinvolgimento diretto di Telegram nell’integrazione della blockchain TON nell’app di messaggistica. In precedenza, Durov aveva parlato dello sviluppo della blockchain come di un progetto comunitario che Telegram era felice di osservare. Il sistema, noto in precedenza come Newton e Toncoin, è uno dei due progetti rivali nati dal concetto iniziale di TON sviluppato da Telegram. Entrambi sono stati sviluppati dalla comunità di sostenitori, anche se solo uno ha ottenuto il riconoscimento ufficiale di Telegram. In un messaggio sul suo canale personale, Durov ha contrapposto lo sforzo di Telegram all'”eccessiva centralizzazione” del fallito exchange di criptovalute FTX. “Gli utenti di criptovalute dovrebbero passare a transazioni prive di fiducia e a portafogli autogestiti che non si affidano a una singola terza parte”, ha affermato. Mercoledì scorso, i finanziatori della rete TON hanno annunciato un “fondo di salvataggio” da 126 milioni di dollari per sostenere i progetti di criptovaluta colpiti dal fallimento di FTX. Al momento della stampa, la moneta TON era in rialzo di quasi il 4%.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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