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La DeFi perde valore e la FED stringe la cinghia

Tempo di lettura: 2 minuti. BitcoinBTC +1,1%, ethereum e le altre principali criptovalute sono tornate a crollare questa settimana, cancellando quasi 200 miliardi di dollari dal mercato combinato delle criptovalute dopo un grave allarme di crollo.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Il prezzo del bitcoin è sceso bruscamente verso i 20.000 dollari per bitcoin, con un calo di oltre il 10% nell’ultima settimana, mentre ethereum e le altre criptovalute della top ten BNB +1,3%, XRPXRP -0,1%, solana, cardano e dogecoin hanno registrato anch’esse cali a due cifre (anche se alcuni prevedono ancora di poter acquistare una Bugatti con un solo bitcoin entro la fine del 2022). Ora, con il mercato dei bitcoin e delle criptovalute che sta per crollare sotto i 1.000 miliardi di dollari, i trader sono pronti per l’attesissimo discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell alla conferenza delle banche centrali di Jackson Hole, nel Wyoming, la prossima settimana.

“Powell vorrà essere un falco”, ha dichiarato a Bloomberg Tim Magnusson, chief investment officer dell’hedge fund Garda Capital Partners, aggiungendo che il ripristino della stabilità dei prezzi è la priorità assoluta. “L’appiattitore sarà in gioco finché la Fed non smetterà di stringere”.

La Federal Reserve ha avviato un programma di rialzi dei tassi d’interesse e di tagli agli stimoli alla fine dell’anno scorso nel tentativo di far scendere l’inflazione che ha raggiunto i massimi da 40 anni. L’inasprimento della politica monetaria ha fatto crollare i mercati azionari e ha cancellato circa 2.000 miliardi di dollari dal mercato delle criptovalute, che aveva raggiunto un picco di 3.000 miliardi di dollari nel 2021. Questa settimana, i funzionari hanno espresso pareri piuttosto contrastanti sul percorso della Fed, con il presidente della Fed di St. Louis Jim Bullard che ha sollecitato un altro aumento dei tassi di 75 punti base alla riunione di settembre della Fed e Esther George di Kansas City che ha assunto un tono più dovish. “Non vedo perché si vogliano trascinare gli aumenti dei tassi di interesse fino al prossimo anno”, ha dichiarato Bullard al Wall Street Journal, aggiungendo di ritenere che la Fed “dovrebbe continuare a muoversi rapidamente verso un livello del tasso di policy che eserciti una significativa pressione al ribasso sull’inflazione”. George, che la settimana prossima ospiterà il ritiro della Fed a Jackson Hole, giovedì ha detto che i responsabili delle politiche dovrebbero essere consapevoli di come le decisioni precedenti stiano influenzando l’economia: “Abbiamo fatto molto, e penso che dobbiamo essere molto consapevoli del fatto che le nostre decisioni politiche spesso operano con un certo ritardo”, ha detto George nei commenti riportati da Bloomberg.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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