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L’UE vuole vietare i pagamenti russi in criptovalute dopo referendum “fasullo”

Tempo di lettura: < 1 minuto. Ai russi potrebbe essere impedito di effettuare pagamenti verso i portafogli di criptovalute dell’UE dopo l’imposizione di limiti in aprile.

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L’Unione Europea inasprirà le restrizioni sugli investimenti in criptovalute dei russi all’interno del blocco per rispondere alle “finte” votazioni per l’indipendenza che si tengono nelle regioni dell’Ucraina occupate dai russi, secondo quanto riportato da CoinDesk. Una persona informata sul pacchetto di sanzioni ha riferito a CoinDesk che un precedente tetto massimo di 10.000 euro (9.600 dollari) per le criptovalute sarà eliminato, il che significa che i russi non potranno detenere alcun bene nei portafogli di criptovalute dell’UE. Ad aprile, l’UE aveva annunciato che avrebbe limitato i pagamenti russi ai portafogli di criptovalute europei a 10.000 euro, nel tentativo di impedire che gli asset digitali venissero utilizzati per aggirare le restrizioni sui trasferimenti bancari di grandi dimensioni. Con le nuove misure, questa cifra potrebbe ora essere ridotta a zero.

“I referendum fasulli organizzati nei territori occupati dalla Russia sono un tentativo illegale di accaparrarsi la terra e di cambiare i confini internazionali con la forza”, ha dichiarato mercoledì la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a seguito delle votazioni tenutesi negli ultimi cinque giorni a Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. Von der Leyen ha annunciato un tetto al prezzo del petrolio russo, il divieto di esportare articoli per l’aviazione e componenti elettronici e restrizioni all’importazione di beni russi che, a suo dire, priverebbero il Paese di sette miliardi di euro. I dettagli completi del pacchetto non sono ancora stati pubblicati, poiché sono ancora soggetti all’accordo degli Stati membri dell’UE.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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