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Meta Colpita da Multa Record di 1,3 Miliardi di Dollari per Trasferimenti di Dati Facebook negli USA

Tempo di lettura: 2 minuti. L’azienda di Zuckerberg subisce la sanzione più grande della storia per la violazione della privacy dei cittadini dell’UE, con un ordine di interrompere i trasferimenti di dati verso gli Stati Uniti.

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Meta, la società madre di Facebook, è stata colpita da una sanzione storica. I regolatori dell’UE per la protezione dei dati hanno imposto a Meta una multa record di 1,3 miliardi di dollari (circa 1,2 miliardi di euro) e hanno ordinato all’azienda di interrompere il trasferimento dei dati di Facebook degli utenti europei verso gli Stati Uniti. Questa decisione emerge da quanto riportato da Bloomberg e Politico, in quanto i tribunali dell’UE ritengono che tali trasferimenti di dati espongano i cittadini europei a violazioni della privacy.

L’Ordine che Potrebbe Cambiare le Regole del Gioco

Nonostante l’ammontare della multa sia la cifra più rilevante – superando il precedente record dell’UE di 746 milioni di euro inflitto ad Amazon nel 2021 per violazioni simili della privacy – è l’ordine di interrompere i trasferimenti di dati ad avere l’importanza potenzialmente più significativa.

Il trasferimento di dati verso gli Stati Uniti è infatti fondamentale per la vasta operazione di targetizzazione pubblicitaria di Meta, che si basa sull’elaborazione di molteplici flussi di dati personali provenienti dai suoi utenti. Lo scorso anno, Meta ha dichiarato che avrebbe preso in considerazione la chiusura di Facebook e Instagram nell’UE se non fosse stata in grado di inviare dati di ritorno negli Stati Uniti, un avvertimento che i politici dell’UE hanno interpretato come una minaccia evidente.

In passato, questi trasferimenti di dati erano protetti da un patto transatlantico noto come Privacy Shield. Tuttavia, tale accordo è stato dichiarato non valido nel 2020, quando la Corte suprema dell’UE ha stabilito che non proteggeva i dati dall’essere prelevati dai programmi di sorveglianza degli Stati Uniti. Tale sentenza è stata emessa in risposta a un reclamo dell’avvocato austriaco Max Schrems, la cui battaglia legale contro Facebook risale al 2013 e che è stata innescata dalle rivelazioni originali di Edward Snowden.

Nonostante l’ordine emesso a Meta di interrompere tali trasferimenti di dati, esistono alcune eccezioni a favore del gigante dei social media. Prima di tutto, la sentenza si applica solo ai dati provenienti da Facebook e non ad altre aziende di Meta, come Instagram e WhatsApp. Inoltre, c’è un periodo di grazia di cinque mesi prima che Meta debba interrompere i trasferimenti di dati negli Stati Uniti, con una scadenza fissata al 22 ottobre. Infine, attualmente l’UE e gli USA stanno negoziando un nuovo accordo per il trasferimento di dati che potrebbe essere attuato già quest’estate.

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