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Meta lancia strumenti commerciali di AI per competere con Google e OpenAI

Tempo di lettura: < 1 minuto. Meta sta pianificando di rilasciare una versione commerciale del suo modello di intelligenza artificiale (AI) per raggiungere un uso più ampio, in competizione con Google e OpenAI.

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Meta sta pianificando di rilasciare una versione commerciale del suo modello di intelligenza artificiale (AI) per raggiungere un uso più ampio, secondo un rapporto del Financial Times. Questa mossa arriva mentre Meta cerca di posizionarsi per essere competitiva con OpenAI, supportata da Microsoft, e Google, attuali leader nel settore.

Dettagli sulla versione commerciale di AI di Meta

Secondo il rapporto, Meta ha già rilasciato il suo modello di linguaggio chiamato LLaMa per ricercatori e accademici all’inizio di quest’anno. Tuttavia, la nuova versione sarà più ampiamente disponibile e potrà essere personalizzata dalle aziende. Con la versione commerciale di LLaMa, le startup e le aziende saranno in grado di costruire software e applicazioni personalizzate sulla tecnologia AI di base di Meta.

Modelli di Meta e concorrenza con OpenAI e Google

Al momento, tutti i modelli di Meta sono gratuiti e open source, anche se due fonti del Financial Times hanno affermato che l’azienda ha esplorato una versione a pagamento per i clienti aziendali. Tuttavia, non farà parte del prossimo rilascio. Meta ha reso i suoi modelli LLM open source, il che significa che i dettagli delle operazioni del sistema sono pubblicamente disponibili. Questo non è il caso della sua concorrenza come OpenAI, che mantiene il suo codice privato per terze parti.

Problemi legali per Meta e OpenAI

Questi sviluppi arrivano mentre Meta affronta una causa legale da parte dell’autrice Sarah Silverman, insieme ad altri due autori per conto di una classe di proprietari di diritti d’autore negli Stati Uniti, che sostengono che Meta ha commesso una violazione del copyright durante l’addestramento dei suoi sistemi AI. Anche OpenAI è stata colpita da una causa legale simile che sostiene che l’azienda ha commesso un furto di dati nell’addestramento dei suoi modelli.

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