Meta Platforms, proprietaria di Facebook, è stata multata per 20 milioni di dollari australiani (14 milioni di dollari) da un tribunale australiano per aver raccolto dati degli utenti attraverso l’applicazione per smartphone Onavo.
Dettagli della multa
Secondo un rapporto di Reuters, la Corte Federale dell’Australia ha ordinato a Meta, tramite le sue filiali Facebook Israel e l’applicazione dismessa Onavo, di rimborsare 400.000 dollari australiani (270.356 dollari) in costi legali alla Australian Competition and Consumer Commission (ACCC). L’ACCC ha avviato l’azione civile contro Meta, sostenendo che Onavo fosse promossa come strumento di protezione della privacy, ma non rivelava apertamente i suoi metodi di raccolta dei dati.
L’uso di Onavo da parte di Facebook
Facebook ha utilizzato Onavo per raccogliere la posizione degli utenti, il tempo e la frequenza di utilizzo di altre applicazioni per smartphone e i siti web visitati per i propri scopi pubblicitari, ha affermato la giudice Wendy Abraham in una sentenza scritta, secondo il rapporto.
La risposta di Meta
Meta ha dichiarato che l’ACCC aveva riconosciuto la sua mancanza di intenzione di ingannare i clienti e ha sottolineato i suoi sforzi nello sviluppo di strumenti negli ultimi anni per fornire agli utenti una maggiore trasparenza e controllo sull’uso dei loro dati.
Ulteriori sfide legali per Meta
La multa imposta segna la conclusione di un aspetto delle sfide legali di Meta in Australia riguardanti la gestione dei dati degli utenti. Tuttavia, i problemi legali di Meta non sono ancora finiti, poiché l’azienda sta affrontando anche un’azione civile da parte dell’Ufficio del Commissario per l’Informazione dell’Australia riguardante i suoi rapporti con Cambridge Analytica, in particolare in Australia.