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Meta sotto accusa: ignora la sicurezza dei minori sulle piattaforme

Tempo di lettura: 2 minuti. Meta affronta critiche severe per non aver protetto i minori dalle avances sessuali su Instagram, nonostante le promesse di sicurezza.

Tempo di lettura: 2 minuti.

La sicurezza online dei minori è da tempo un argomento di grande preoccupazione, ma recenti rivelazioni da parte di un ex direttore ingegneristico di Meta, Arturo Béjar, hanno gettato nuova luce su quanto sia grave la situazione. Durante un’audizione al Senato degli Stati Uniti, Béjar ha condiviso statistiche allarmanti e esperienze personali che indicano una mancanza di azione da parte di Meta nel proteggere i giovani utenti dalle avances sessuali indesiderate su Instagram.

Esperienze traumatiche e statistiche inquietanti

Arturo Béjar, testimoniando davanti al Congresso, ha raccontato l’esperienza di molestie subite su Instagram dalle proprie figlie, evidenziando come il 13% degli utenti di Instagram al di sotto dei 16 anni abbia ricevuto avances sessuali indesiderate nella settimana precedente. La figlia di Béjar, in particolare, ha ricevuto immagini inappropriate da sconosciuti, senza ricevere da Meta alcuna risposta che indicasse un’azione appropriata in risposta alle segnalazioni.

La rivelazione di Béjar e l’inerzia di Meta

Testo: Béjar ha scoperto che Meta era già a conoscenza delle statistiche relative ai danni subiti dagli adolescenti, ma non ha agito di conseguenza. Questa non è la prima volta che un whistleblower di Meta solleva preoccupazioni riguardo la riluttanza dell’azienda a mettere il benessere degli utenti davanti ai propri profitti. Frances Haugen, ex product manager di Facebook, aveva già evidenziato come gli algoritmi di Facebook fossero progettati per dare priorità ai profitti aziendali a discapito della salute e della sicurezza degli utenti.

L’impatto delle piattaforme sui giovani utenti

Ulteriori statistiche provenienti da sondaggi condotti da Béjar e il suo team hanno sollevato preoccupazioni: il 26% degli utenti di Instagram tra i 13 e i 15 anni ha testimoniato di aver assistito a discriminazioni basate su varie identità, e il 21% si è sentito peggio a causa dei post altrui sulla piattaforma.

Le misure di Meta e la risposta legislativa

Meta ha dichiarato di lavorare sodo per mantenere al sicuro i minori, implementando circa 30 controlli parentali su Facebook e Instagram. Nonostante ciò, le dichiarazioni di Béjar hanno rafforzato in alcuni senatori la necessità del Kids Online Safety Act (KOSA), una legge volta a garantire che aziende come Meta abbiano un dovere di cura verso i giovani che alimentano i loro profitti record.

Multe, cause legali e il futuro della sicurezza online

La testimonianza di Béjar potrebbe portare a cambiamenti significativi nell’uso dei social media da parte dei giovani. Già un gruppo di 42 procuratori generali degli Stati Uniti ha annunciato azioni legali contro Meta Platforms Inc. per i danni che sostengono siano perpetrati da Instagram e Facebook sui giovani. Instagram è già stato multato di €405 milioni dai regolatori della privacy dell’Unione Europea per il trattamento dei dati dei minori.

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