Perché SUSE sta creando un fork di Red Hat Enterprise Linux

da Redazione
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SUSE ha recentemente annunciato la sua intenzione di creare un fork di Red Hat Enterprise Linux (RHEL), sviluppando e mantenendo una distribuzione compatibile con RHEL. Questa mossa, che vede una grande azienda open source forcare il progetto di un’altra grande azienda open source, è paragonabile a un’azione nucleare. Ma c’è una ragione per cui SUSE sta facendo questo ora, e probabilmente sarà applaudita da molti nella comunità open source. È una storia complicata.

L’evoluzione dell’open source

Nel corso dell’ultimo decennio, l’open source è passato da essere un movimento, forse addirittura una religione, a diventare un modello di business. Questo ha creato una tensione tra gli interessi commerciali, spesso guidati da alcune delle più grandi aziende del mondo, e il lato più comunitario e attivista dell’open source. Nonostante ciò, per la maggior parte, entrambi i lati sono riusciti a coesistere nel corso degli anni, anche con la commercializzazione del movimento open source, in gran parte grazie alle licenze open source di default che garantiscono un campo di gioco equo.

La questione CentOS

Per capire cosa sta succedendo, dobbiamo tornare indietro di qualche anno. Alla fine del 2020, Red Hat ha apportato un cambiamento cruciale a CentOS Linux (il Community Enterprise Linux Operating System). Per molto tempo, CentOS è stato essenzialmente la versione gratuita di Red Hat Enterprise Linux (RHEL), la distribuzione di punta di Red Hat. Red Hat ha acquisito CentOS nel 2014 dopo molte turbolenze nella comunità CentOS e ha ottenuto una maggioranza permanente nel consiglio di CentOS.

Il cambiamento di CentOS e le sue conseguenze

Nel 2020, Red Hat ha cambiato le cose. Invece di rilasci regolari che coincidevano per lo più con le versioni di RHEL, ha lanciato CentOS Stream, un’anteprima continua di ciò che sarà il prossimo RHEL. Questo ha fatto sì che CentOS 7 fosse l’ultima versione di CentOS con supporto a lungo termine (che termina nel 2024). Questa mossa ha creato parecchio scalpore nella comunità e un certo numero di contributori di CentOS si sono separati e hanno lanciato nuove distribuzioni: Rocky Linux e Alma Linux.

L’ingresso di SUSE

Ma la decisione di Red Hat ha creato un’apertura e la natura aborre il vuoto, quindi circa 2.000 parole dopo, torniamo a SUSE. SUSE sta entrando in questo scenario a causa della sua convinzione che “diventare più proprietari non dovrebbe essere la base per la competizione tra le aziende open source”. SUSE è stata fondata più di 30 anni fa e, nonostante abbia avuto alti e bassi (e proprietari), è un’entità conosciuta e affidabile – e sta andando molto bene in questi giorni.

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