DeFi
Quale cripto ha guadagnato dal fallimento di Terra?
Tempo di lettura: 3 minuti. Dopo aver esaminato i protocolli come Ethereum, Avalanche, Solana, Fantom, Tron e la BNB Chain di Binance

Tempo di lettura: 3 minuti.
Prima della sua agonizzante implosione il mese scorso, l'ecosistema di Terra deteneva quasi il 15% di tutte le quote di mercato della DeFi. Secondo i dati di DeFiLlama, si trattava del secondo hub più grande per tutto ciò che riguarda la finanza decentralizzata.
Ma quando una rete da 40 miliardi di dollari crolla e gli investitori si danno alla fuga, dove corrono?
Per prima cosa, esaminiamo protocolli come Ethereum, Avalanche, Solana, Fantom, Tron e la BNB Chain di Binance (precedentemente chiamata BSC).
Il 6 maggio, quando Terra era ancora viva e vegeta, Ethereum deteneva il 55% di tutte le attività della DeFi, BNB Chain il 6%, Avalanche il 4%, Solana il 3%, Fantom il 2% e Tron il 2%.
Oggi, queste cifre appaiono molto diverse. I maggiori vincitori sono Ethereum, con una quota di mercato del 61%, BNB con una quota del 7,6% e Tron con quasi il 6%. Harmony, meno conosciuta, ha ora una quota del 5,2%.
È interessante notare che Fantom e Avalanche hanno perso una piccola parte del mercato in questo periodo, mentre Solana si è mantenuta stabile al 3%.
TVL sulle catene DeFi di Ethereum (verde), BNB (verde acqua), Tron (blu reale), Harmony (acqua), Avalanche (salvia) e Solana (bordeaux). Fonte: DeFiLlama.
Dopo aver esaminato DeFiLlama, possiamo anche identificare i progetti specifici verso i quali sta confluendo parte di questo denaro.
Su Ethereum, progetti come Arrakis Finance (protocollo di gestione della liquidità), Iron Bank (piattaforma di prestito da protocollo a protocollo) ed Euler (un'altra piattaforma di prestito) sono stati fondamentali per assorbire nuovo denaro all'interno della DeFi.
Per quanto riguarda la BNB Chain, anche progetti come pNetwork (una rete di validatori), Wombat Exchange (una borsa decentralizzata simile a Curve) e TokensFarm (un aggregatore di rendimenti) hanno prosperato nell'ultimo mese.
Nonostante il massimalismo in questo spazio, l'ampia varietà di tipi di progetti che stanno prendendo piede nelle diverse catene è un fenomeno salutare.
L'USDD di Tron somiglia molto all'UST di Terra
Questo non è il caso di Tron. Sebbene Tron abbia sostanzialmente raddoppiato la sua quota di mercato dal crollo di Terra, lo ha fatto con lo stesso identico prodotto dell'UST di Terra: USDD.
USDD è una nuova stablecoin algoritmica che esegue un meccanismo di “mint-and-burn” simile a quello dell'UST di Terra. In questi giorni, anche il Tron DAO ha acquistato Bitcoin, Tron e USDT come garanzia. Si tratta quindi di uno strano amalgama di varie strategie.
Sebbene le monete stabili siano il pane quotidiano della DeFi, sembra che gli utenti si stiano precipitando su USDD non per i suoi meriti come dollaro decentralizzato, ma piuttosto per gli enormi rendimenti che possono ottenere. Sul sito di USDD, ad esempio, Tron promette rendimenti a due cifre piuttosto esorbitanti su alcune piattaforme diverse.
E grazie a questa promessa, queste piattaforme stanno incrementando l'attività DeFi di Tron. La piattaforma di prestito JustLend, dove si può guadagnare il 17% su USDD, ha visto un aumento del valore totale bloccato (TVL) del 120% nell'ultimo mese. Altrove, su Sun.io, gli utenti possono guadagnare fino al 21%; anche il suo TVL è aumentato di oltre il 230% nello stesso periodo.
Questi rendimenti potrebbero essere allettanti a prima vista, ma gli utenti dovrebbero ovviamente agire con estrema cautela, vista la somiglianza con Terra e il suo protocollo Anchor.
Queste sono anche le uniche due piattaforme DeFi nell'ecosistema degli otto progetti di Tron che attualmente mostrano segni di crescita. Le altre sono tutte in forte ribasso.
A seguire questi enormi rendimenti c'è la crescente capitalizzazione di mercato di USDD.
Nell'ultimo mese, USDD è salito di oltre il 200% secondo CoinMarketCap, ma con una capitalizzazione di mercato di 703 milioni di dollari è ancora molto lontano dal picco di 18,6 miliardi di dollari di UST.
Ma comunque. Il fatto che Tron abbia essenzialmente raddoppiato il suo valore dal crollo di Terra è un titolo di rilievo.
Forse è ancora più degno di nota il fatto che Tron abbia ottenuto questa crescita sfruttando molti degli stessi componenti in fiamme attribuiti al successo di Terra. Non si può davvero inventare.
DeFi
Samsung si conferma il secondo brand di Smartphone negli USA
Tempo di lettura: < 1 minuto. Samsung mantiene la sua posizione come secondo più grande brand di smartphone negli USA nel Q2 2023, nonostante la forte concorrenza, dimostrando la sua capacità di competere efficacemente e offrendo una vasta gamma di dispositivi innovativi.

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Samsung ha mantenuto la sua posizione come secondo più grande brand di smartphone negli Stati Uniti nel secondo trimestre del 2023. Nonostante la forte concorrenza, l'azienda è riuscita a mantenere una solida presenza nel mercato statunitense, offrendo una vasta gamma di dispositivi che vanno dai modelli di fascia alta ai più accessibili.
Dettagli sulle vendite
Samsung ha registrato vendite impressionanti nel secondo trimestre del 2023, dimostrando la sua capacità di competere efficacemente nel mercato statunitense degli smartphone. L'azienda ha continuato a lanciare nuovi modelli, attirando l'attenzione dei consumatori e soddisfacendo una vasta gamma di esigenze e preferenze.
Concorrenza con Apple
Nonostante il successo, Samsung rimane dietro ad Apple, che detiene la posizione di leader del mercato degli smartphone negli Stati Uniti. Apple ha una solida base di clienti fedeli e continua a lanciare prodotti innovativi che attirano un gran numero di consumatori. Tuttavia, Samsung sta lavorando duramente per aumentare la sua quota di mercato, offrendo dispositivi con eccellenti specifiche tecniche, design accattivante e prezzi competitivi.
Prospettive future
Guardando al futuro, Samsung è determinata a rafforzare ulteriormente la sua posizione nel mercato statunitense degli smartphone. L'azienda prevede di lanciare ulteriori modelli innovativi e di continuare a migliorare la qualità e le funzionalità dei suoi dispositivi. Con un impegno costante verso l'innovazione e la soddisfazione del cliente, Samsung è ben posizionata per continuare a crescere e affermarsi come un brand di smartphone di primo piano negli Stati Uniti.
DeFi
Binance abbandona la Russia e vende a Commex
Tempo di lettura: < 1 minuto. Binance annuncia il suo completo ritiro dal mercato russo, vendendo la sua attività a Commex

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Binance, una delle più grandi piattaforme di trading di criptovalute al mondo, ha annunciato il suo ritiro completo dal mercato russo. La società ha venduto la sua attività a Commex, un'azienda locale, segnando la fine della sua presenza nel paese.
Motivi del ritiro
Il ritiro di Binance dalla Russia è una risposta alle crescenti tensioni e alle sfide normative nel paese. La Russia ha adottato un approccio sempre più rigido nei confronti delle criptovalute, introducendo leggi e regolamenti che hanno reso difficile per le piattaforme di trading operare nel paese. Binance ha deciso di vendere la sua attività a Commex per evitare ulteriori complicazioni e per concentrarsi su altri mercati.
Dettagli della vendita
Non sono stati rivelati i dettagli finanziari dell'accordo di vendita tra Binance e Commex. Tuttavia, si sa che Commex assumerà il controllo completo delle operazioni di Binance in Russia, permettendo a Binance di uscire completamente dal mercato russo. Questa mossa permetterà a Binance di evitare le sfide normative e legali associate all'operare in Russia, mentre Commex potrà espandere la sua presenza nel mercato delle criptovalute.
Implicazioni per il mercato delle criptovalute
Il ritiro di Binance dalla Russia potrebbe avere implicazioni significative per il mercato delle criptovalute nel paese. Potrebbe limitare le opzioni disponibili per gli investitori e i trader di criptovalute in Russia, rendendo più difficile per loro accedere a una delle più grandi e più popolari piattaforme di trading di criptovalute al mondo. Tuttavia, la vendita a Commex potrebbe anche offrire nuove opportunità, poiché l'azienda locale potrebbe essere in grado di navigare meglio nel complesso ambiente normativo russo.
DeFi
Cloudflare lancia una nuova battaglia contro Google per i font
Tempo di lettura: < 1 minuto. Cloudflare sfida Google con il lancio di WebFonts, un servizio che promette di migliorare le prestazioni e la privacy dei siti web offrendo un’alternativa a Google Fonts, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gigante della tecnologia.

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Cloudflare ha lanciato una nuova battaglia contro Google, mirando a ridurre la dipendenza dal gigante della tecnologia per quanto riguarda i font web. La società ha introdotto un nuovo servizio chiamato WebFonts, che promette di migliorare le prestazioni e la privacy dei siti web.
Miglioramento delle prestazioni e della Privacy
Il nuovo servizio WebFonts di Cloudflare mira a fornire ai siti web font di alta qualità senza compromettere la privacy o le prestazioni. Cloudflare sostiene che il servizio ridurrà i tempi di caricamento delle pagine e migliorerà la privacy degli utenti eliminando la necessità di fare affidamento su Google Fonts. Questo servizio è progettato per essere facile da usare e da implementare, rendendolo accessibile anche ai proprietari di siti web meno esperti.
Dettagli del servizio WebFonts
WebFonts offre una vasta gamma di font web, permettendo ai siti web di scegliere tra una varietà di stili e opzioni di formattazione. Il servizio è gratuito per i clienti di Cloudflare e offre un'alternativa più privata e performante rispetto a Google Fonts. Cloudflare afferma che il servizio è stato progettato per essere completamente compatibile con i principali browser e piattaforme, garantendo un'ampia accessibilità e funzionalità.
Implicazioni per Google
Questa mossa di Cloudflare potrebbe avere implicazioni significative per Google, che ha dominato il mercato dei font web per anni. Se WebFonts dovesse guadagnare popolarità, potrebbe ridurre la dipendenza dei siti web da Google Fonts, potenzialmente influenzando il flusso di dati degli utenti verso il gigante della tecnologia e offrendo maggiore privacy e controllo agli utenti e ai proprietari di siti web.
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