Economia
Ryanair, azione legale per uso tecnologia di riconoscimento facciale
Tempo di lettura: 2 minuti. Ryanair è l’ultima organizzazione ad affrontare un’azione legale per l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale, accusata di violare i diritti alla privacy dei suoi clienti.
Ryanair, la nota compagnia aerea low cost, è stata colpita da un’azione legale per il suo uso della tecnologia di riconoscimento facciale. Il Centro Europeo per i Diritti Digitali, un gruppo di diritti digitali con sede a Vienna noto come Noyb, ha presentato questa settimana una causa accusando Ryanair di violare i diritti alla privacy di alcuni dei suoi clienti.
Dettagli sulla controversia
La controversia riguarda la pratica di Ryanair di richiedere ai clienti che prenotano voli con agenti online di terze parti di sottoporsi a un ulteriore processo di verifica dell’identità. L’opzione più rapida che i clienti hanno è sottoporsi alla verifica dell’identità attraverso la tecnologia di riconoscimento facciale. Coloro che non vogliono farlo devono presentarsi all’aeroporto almeno due ore prima dell’orario di volo o inviare i loro documenti di identificazione a Ryanair e attendere fino a una settimana perché la compagnia aerea verifichi le loro firme.
Ryanair ha descritto la verifica aggiuntiva come necessaria perché gli agenti di terze parti spesso non forniscono a Ryanair le corrette informazioni di contatto e i dettagli del pagamento del passeggero. “Ryanair deve effettuare questo processo di verifica per garantire che possiamo rispettare i requisiti di sicurezza”, ha affermato l’azienda.
Accuse di Noyb e risposta di Ryanair
Nella sua causa, Noyb ha definito l’opzione di riconoscimento facciale di Ryanair come inutile e che presenta un rischio per la privacy inaccettabilmente alto per i clienti della compagnia aerea. “La compagnia aerea esternalizza questo processo a un’azienda esterna chiamata GetID”, ha dichiarato Noyb in una dichiarazione. “Ciò significa che i clienti devono affidare i loro dati biometrici a un’azienda di cui non hanno mai sentito parlare o con cui non hanno mai avuto un contratto”.
Il gruppo di diritti alla privacy senza scopo di lucro ha affermato che il vero motivo di Ryanair nel sottoporre alcuni clienti a una verifica aggiuntiva è scoraggiarli dall’utilizzare agenti di terze parti per le prenotazioni future. “La verifica dei dettagli di contatto tramite biometria non ha molto senso: il tuo indirizzo email non è stampato sul tuo volto o nel tuo passaporto”, ha detto Noyb. La causa sostiene che il requisito di Ryanair è una violazione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Europa e chiede che l’azienda venga multata per un equivalente di 210 milioni di dollari.
Economia
Cy4Gate: accordo da un milione con Innovery
Tempo di lettura: 2 minuti. Cy4Gate rafforza la sua presenza nel mercato con una nuova partnership strategica con Innovery e un contratto da 1 milione di euro
Cy4Gate, un rinomato player nel settore della cybersecurity e della cyber intelligence, ha recentemente annunciato sviluppi significativi che rafforzano la sua posizione nel mercato. Questi includono un importante accordo strategico con Innovery e la firma di un contratto da un milione di euro con una primaria realtà high-tech italiana.
Partnership con Innovery
Cy4Gate ha siglato un accordo strategico con Innovery, una multinazionale specializzata in consulenza e soluzioni innovative nel campo della Cybersecurity. Questa collaborazione designa Innovery come partner per le soluzioni di Cy4Gate nel mercato Corporate italiano, sia in ambito Cybersecurity che Decision Intelligence. Questa mossa è parte della strategia di Go To Market di Cy4Gate per consolidare la sua presenza e visibilità nel mercato target.
Dettagli del Contratto da 1 Milione di Euro
Parallelamente, Cy4Gate ha ottenuto un contratto biennale del valore di 1 milione di euro con una primaria azienda high-tech operante in Italia e all’estero. Il contratto comprende la fornitura della piattaforma di Cyber Threat Intelligence di Cy4Gate, rafforzando ulteriormente la sua reputazione e presenza nel settore.
Implicazioni e futuro
Questi sviluppi sono indicativi dell’impegno di Cy4Gate a espandere la sua influenza nel mercato nazionale e internazionale della cybersecurity. L’accordo con Innovery permette a Cy4Gate di avvalersi delle competenze e della rete di Innovery per raggiungere un pubblico più ampio, mentre il nuovo contratto consolida la sua capacità di attirare clienti di grande calibro nel settore high-tech.
L’espansione delle operazioni di Cy4Gate attraverso questi importanti accordi e contratti dimostra il suo continuo impegno nel fornire soluzioni avanzate di cybersecurity e decision intelligence. Con questi passi significativi, Cy4Gate si posiziona come un leader chiave nel settore, pronto a capitalizzare su ulteriori opportunità di crescita. Questi sviluppi non solo rafforzano la posizione di Cy4Gate nel mercato della cybersecurity ma aprono anche nuove opportunità per l’innovazione e la crescita nell’ambito della sicurezza informatica e della decision intelligence.
Economia
Microsoft condannata a pagare 242 milioni per Cortana
Tempo di lettura: < 1 minuto. Microsoft deve pagare $242M per violazione di brevetto a IPA per il software Cortana, con l’intenzione di fare appello.
Un recente verdetto di un tribunale federale del Delaware, USA, ha stabilito che Microsoft dovrà pagare 242 milioni di dollari in danni per aver infranto un brevetto di IPA Technologies relativo al software di assistenza vocale, Cortana. Questo caso segna un punto significativo nelle dispute sui diritti di proprietà intellettuale nel settore tecnologico.
Dettagli della Sentenza e del Caso
La causa, iniziata da IPA Technologies nel 2018, accusava Microsoft di aver violato diversi brevetti legati agli assistenti digitali personali e alla navigazione dati basata su comandi vocali. Durante il processo, che è durato una settimana, il focus è stato ridotto a un solo brevetto di IPA, con Microsoft che ha sostenuto di non aver infranto il brevetto e che quest’ultimo non fosse valido.
IPA Technologies, una sussidiaria della compagnia di licenze di brevetti Wi-LAN e di proprietà congiunta della canadese Quarterhill e di due società di investimento, aveva acquisito il brevetto in questione da SRI International, da cui Apple aveva precedentemente acquistato la tecnologia Siri per il proprio assistente vocale.
Implicazioni future e risposta di Microsoft
In risposta al verdetto, un portavoce di Microsoft ha dichiarato che l’azienda “continua a credere fermamente di non aver infranto i brevetti di IPA e farà appello alla decisione.” Il caso è destinato a continuare mentre Microsoft pianifica di fare appello alla decisione. Se l’appello non avrà successo, Microsoft dovrà pagare i 242 milioni di dollari in danni a IPA Technologies.
Questa sentenza evidenzia la continua battaglia sui diritti di brevetto nell’evolversi del mondo della tecnologia degli assistenti vocali. Man mano che le aziende sviluppano nuovi prodotti, devono navigare il complesso panorama dei diritti di proprietà intellettuale per evitare dispute legali costose. L’industria tecnologica e gli esperti legali seguiranno attentamente l’esito dell’appello di Microsoft e di eventuali controricorsi.
Economia
Ban in Germania per alcuni prodotti Motorola e Lenovo
Tempo di lettura: 2 minuti. Un tribunale tedesco ha imposto un divieto di vendita su alcuni prodotti Motorola e Lenovo a causa di una disputa sui brevetti con InterDigital.
Un recente verdetto del tribunale tedesco ha imposto un ban alla vendita in Germania per alcuni telefoni Motorola e computer Lenovo dotati di modulo wireless. Questa decisione è il risultato di una disputa sui brevetti tra Lenovo, proprietaria del marchio Motorola, e InterDigital, una società che sviluppa tecnologie wireless e detiene brevetti essenziali per gli standard di comunicazione mobile.
Dettagli della disputa
InterDigital ha accusato Lenovo di utilizzare le sue tecnologie brevettate senza ottenere le relative licenze. In risposta, il tribunale ha deciso a favore di InterDigital, portando al divieto temporaneo della vendita dei prodotti Lenovo incriminati. Josh Schmidt, Chief Legal Officer di InterDigital, ha espresso la speranza che Lenovo ora si impegni a ottenere una licenza “giusta e ragionevole”.
Reazione di Lenovo
Lenovo ha espresso disaccordo con la decisione, sostenendo che InterDigital non ha rispettato gli obblighi legali di offrire le proprie tecnologie sotto condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). Il gigante tecnologico ha inoltre annunciato che intende fare appello contro la sentenza, segnalando che la disputa legale potrebbe estendersi ulteriormente.
Implicazioni e prospettive future
Questo caso evidenzia le complessità legate alla licenza dei brevetti essenziali agli standard nelle tecnologie di comunicazione avanzate. Mentre Lenovo prepara la sua difesa per l’appello, il settore osserva attentamente per vedere come questo conflitto influenzerà le pratiche di licenza e la collaborazione tra le aziende tecnologiche nel panorama globale.
Il ban impone a Lenovo di riconsiderare le sue strategie legali e commerciali in Germania, uno dei mercati più importanti d’Europa. Il risultato dell’appello potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’intero settore delle telecomunicazioni.
- Editoriali2 settimane fa
Chip e smartphone cinesi ci avvisano del declino Occidentale
- Inchieste1 settimana fa
Ransomware in Italia: come cambia la percezione del fenomeno nell’IT
- Economia2 settimane fa
Internet via satellite: progetto europeo IRIS² in grande difficoltà
- Editoriali1 settimana fa
Anche su Giovanna Pedretti avevamo ragione
- L'Altra Bolla1 settimana fa
Jack Dorsey getta la spugna e lascia Bluesky
- Smartphone1 settimana fa
Richiesta di Class Action contro Samsung per il Galaxy S24 Ultra
- Inchieste7 giorni fa
Perchè il motore di ricerca OpenAI fa paura ai giornalisti?
- Economia1 settimana fa
Culture di lavoro a confronto: Meta vs Google