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Sam Bankman-Fried, fondatore di FTX, finisce in prigione

Tempo di lettura: 2 minuti. Il fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, è stato mandato in prigione da un giudice federale di New York dopo la revoca della sua cauzione.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Sam Bankman-Fried, il fondatore dell’exchange di criptovalute FTX, è stato mandato in prigione da un giudice federale a New York. La decisione arriva dopo che il giudice ha revocato la sua cauzione, a seguito delle accuse di aver intimidito un testimone nel caso.

Dettagli della decisione giudiziaria

Bankman-Fried era precedentemente agli arresti domiciliari. Tuttavia, i pubblici ministeri hanno convinto il giudice Lewis A. Kaplan del Tribunale Distrettuale Federale di Manhattan che Bankman-Fried aveva fornito documenti ai media con l’intento di intimidire un testimone nel caso. Di conseguenza, ora dovrà preparare la sua difesa per 13 accuse penali dalla prigione.

Tentativo di archiviazione e rapporti con i media

A giugno, Bankman-Fried aveva presentato una mozione per chiedere l’archiviazione, sperando che alcune delle accuse venissero abbandonate. Tuttavia, Kaplan ha deciso che le argomentazioni nella mozione erano “irrilevanti o prive di fondamento”. Un report del New York Times è stato tra le storie dei media che la procura ha condiviso per convincere la corte a mandare Bankman-Fried in prigione. In quel report, Bankman-Fried aveva condiviso scritti privati di Caroline Ellison, ex dirigente di FTX ed ex fidanzata di Bankman-Fried, che ha ammesso la propria colpevolezza e sta attualmente collaborando con le forze dell’ordine nella loro indagine sull’exchange di criptovalute.

Accuse e preoccupazioni per la libertà di stampa

I pubblici ministeri hanno sostenuto che Bankman-Fried avesse condiviso le comunicazioni di Ellison per intimidirla. La corte ha stabilito che Bankman-Fried ha interferito con i testimoni almeno due volte. Non solo il report del New York Times ha allarmato la corte, ma anche altre comunicazioni di Bankman-Fried con i media hanno portato la procura a richiedere un’ingiunzione per bloccare tutte le conversazioni con i media. Secondo il New York Times, sono state presentate istanze in tribunale che sollevavano preoccupazioni sulla Prima Emendamento riguardo all’ingiunzione.

Richiesta di detenzione e decisione finale

Bankman-Fried ha chiesto che la sua detenzione fosse ritardata, in attesa di un appello all’ordine di revoca della sua cauzione. Tuttavia, il giudice ha negato tale richiesta.

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