DeFi
Samsung Galaxy S24: strategia a tre punte per fornitori di batterie
Tempo di lettura: < 1 minuto. Samsung adotta una strategia a tre punte per i fornitori di batterie della serie Galaxy S24, con tre aziende diverse che forniranno batterie per il Galaxy S24+. Scopri i dettagli qui.

Samsung sembra aver adottato una strategia diversificata per i fornitori di batterie della sua imminente serie Galaxy S24. Secondo recenti informazioni emerse da una serie di elenchi regolamentari provenienti dalla Corea del Sud, la serie Galaxy S24 avrà non uno, ma ben tre fornitori di batterie. Ecco i dettagli su questa strategia a tre punte che Samsung sta per implementare.
Dettagli sulla strategia a tre punte
Dagli elenchi regolamentari della Corea del Sud, emerge che Samsung ha scelto tre fornitori diversi per le batterie della serie Galaxy S24. Questi fornitori sono Samsung SDI Vietnam, Ningde Amperex Technology Limited dalla Cina, e ELENTEC India. Almeno per il modello Galaxy S24+, queste tre aziende forniranno la stessa batteria che porta il numero di modello EB-BS926ABY.
Sebbene queste informazioni confermino la strategia a tre punte per il Galaxy S24+, è possibile che i modelli base e Ultra seguano la stessa strategia, anche se al momento non ci sono conferme in merito. Questa mossa da parte di Samsung potrebbe essere vista come un tentativo di garantire una fornitura stabile e continua di batterie, evitando possibili interruzioni dovute a problemi con un singolo fornitore.
Conclusioni
Mentre la storia è ancora in fase di sviluppo, è evidente che Samsung sta cercando di diversificare i suoi fornitori di batterie per garantire una produzione fluida e senza intoppi della sua prossima serie di smartphone top di gamma. Resta da vedere se questa strategia a tre punte sarà estesa anche ad altri componenti chiave della serie Galaxy S24.
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Google estende l’accesso alla Search Generative Experience ai teenager
Tempo di lettura: < 1 minuto. Google estende l’accesso alla sua Search Generative Experience agli adolescenti negli Stati Uniti, enfatizzando l’importanza del bilanciamento tra opportunità e sicurezza e introducendo nuove funzionalità per una maggiore comprensione e validazione delle informazioni.

Google ha annunciato i piani per estendere la sua Search Generative Experience (SGE) agli adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni negli Stati Uniti. Mentre SGE viene distribuita a una generazione più giovane, il colosso tecnologico sottolinea l'importanza di trovare il giusto equilibrio tra opportunità e sicurezza.
Dettagli sull'estensione della SGE
In un post sul blog aziendale, Google ha annunciato di voler estendere l'accesso alla SGE, inclusa la navigazione SGE in Search Labs, agli adolescenti negli Stati Uniti. Questa mossa segue il lancio di successo di Search Labs all'inizio di quest'anno e il feedback positivo ricevuto dai giovani adulti di età compresa tra 18 e 24 anni.
Benefici per i giovani
Google spiega che questo gruppo demografico più giovane trova la SGE particolarmente preziosa, permettendo loro di interagire con il motore di ricerca in modo più naturale e di porre domande di approfondimento all'occorrenza. L'IA generativa può aiutare i giovani a porre domande che normalmente non otterrebbero risposta da un motore di ricerca.
Bilanciamento tra opportunità e sicurezza
Mentre la SGE viene distribuita a una generazione più giovane, Google sottolinea l'importanza di trovare il giusto equilibrio tra la creazione di opportunità e la priorità delle preoccupazioni per la sicurezza. A tal fine, l'azienda ha implementato filtri più forti per prevenire contenuti inappropriati legati a sostanze illegali, bullismo e altri problemi.
Nuova funzionalità “About this result”
Oltre ad estendere la SGE agli adolescenti, Google ha anche annunciato una nuova funzionalità per aiutare gli utenti a validare le informazioni che trovano online. La funzionalità “About this result”, ora integrata nella SGE, offre agli utenti una comprensione più profonda di come l'IA di Google ha generato le pagine di risposta del motore di ricerca.
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Google Cloud diventa validatore nella rete Ethereum di Polygon
Tempo di lettura: < 1 minuto. Google Cloud si unisce come validatore nella rete Ethereum di Polygon, contribuendo alla sicurezza e decentralizzazione della rete e partecipando a una collaborazione strategica continua con Polygon Labs.

Il 29 settembre, Polygon Labs ha annunciato che Google Cloud si è unito alla rete proof-of-stake di Polygon come validatore. Google Cloud si unisce a oltre 100 altri validatori che verificano le transazioni sulla sua rete Ethereum di livello 2, contribuendo alla sicurezza, governance e decentralizzazione della rete.
Google Cloud supporta la rete di Polygon
La stessa infrastruttura utilizzata per alimentare YouTube e Gmail ora aiuta a garantire il protocollo Polygon, veloce e a basso costo, per tutti gli utenti Ethereum. I validatori sulla rete Polygon aiutano a garantire la rete operando nodi, effettuando staking di MATIC e partecipando ai meccanismi di consenso proof-of-stake.
Conferma da Google Cloud Singapore
Google Cloud Singapore ha confermato che Google Cloud sta ora fungendo da validatore sulla rete PoS di Polygon, contribuendo alla sicurezza collettiva, governance e decentralizzazione della rete insieme a oltre 100 altri validatori.
Collaborazione strategica continua
Google Cloud descrive la sua relazione con Polygon Labs come una “collaborazione strategica in corso”. Accanto all'annuncio che si unirà alla rete come validatore, Google Cloud Asia Pacific ha anche rilasciato un video su YouTube intitolato “Polygon Labs sta risolvendo per un futuro Web3 per tutti”.
Lancio dell'iniziativa “Polygon 2.0”
Polygon Labs ha recentemente lanciato la sua iniziativa “Polygon 2.0” per aggiornare la rete Polygon. La “Fase 0”, la fase attuale, presenta tre Proposte di Miglioramento Polygon, PIPs 17-19. La PIP 17 coinvolge la transizione da MATIC al nuovo token POL, mentre le PIPs 18 e 19 affrontano sforzi di supporto come la descrizione tecnica di POL e l'aggiornamento dei token di gas. Secondo Polygon, queste modifiche inizieranno a prendere forma nel quarto trimestre del 2023.
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Tim Cook e il Vision Pro di Apple: un’esperienza rivoluzionaria
Tempo di lettura: < 1 minuto. Scopri le rivelazioni di Tim Cook sul Vision Pro di Apple e sul futuro del computing spaziale e del gaming secondo Apple.

Tim Cook, durante un tour internazionale a seguito del lancio dell'iPhone 15, ha condiviso importanti dettagli sul Vision Pro di Apple in un'intervista rilasciata a The Independent. Il CEO di Apple ha descritto come il Vision Pro sia diventato parte della sua routine serale, anticipando l'impatto che potrebbe avere sull'industria.
Un Prodotto Definitorio per l'Industria
Cook ha rivelato che il Vision Pro lo aiuta a comprendere come potrebbe diventare un prodotto definitorio per l'industria. Ha guardato l'intera terza stagione di Ted Lasso utilizzando il Vision Pro, sottolineando l'importanza del computing spaziale e le sue potenzialità rivoluzionarie.
La Sfida del Computing Spaziale
Il CEO di Apple ha toccato il tema delle sfide nella vendita del computing spaziale alle masse. Ha evidenziato le enormi differenze nelle percezioni delle persone a seconda se ne hanno solo letto o lo hanno effettivamente provato, esprimendo la sua profonda convinzione sull'importanza del computing spaziale.
Un'Esperienza “Aha”
Cook ha descritto l'esperienza con il Vision Pro come uno dei rari “momenti aha” della vita. Anche se per ora bisogna prendere la sua parola, Apple ha annunciato che il Vision Pro sarà lanciato negli Stati Uniti all'inizio del prossimo anno.
Impegno nel Gaming
Nell'intervista, Cook ha anche parlato dell'impegno di Apple nel mondo dei videogiochi. Ha sottolineato l'entusiasmo significativo riguardo al ruolo di Apple nel gaming, affermando che non si tratta di un hobby, ma di un impegno serio da parte dell'azienda.
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