Categorie
Economia

Scandalo FTX, i genitori di Sam Bankman Fried sono indagati: confermata l’inchiesta di Matrice Digitale

Tempo di lettura: 2 minuti. Avrebbero speso i fondi societari per acquisti personali e sono il collante con le “coperture” politiche e legali che hanno nascosto il buco da 25 miliardi

Tempo di lettura: 2 minuti.

Continuano i guai per il fondatore di FTX Sam Bankman Fried dopo l’arresto delle autorità statunitensi che ne richiedono l’estradizione dalle Bahamas. L’accusa di truffa e riciclaggio di denaro si estende, come anticipato nell’inchiesta di Matrice Digitale, anche ai suoi due genitori. Colui che veniva definito il nuovo Warren Buffett della economia statunitense era in realtà munito di ottimi contatti che presumibilmente gli hanno consentito di evadere per molto tempo un controllo esterno da parte delle autorità finanziarie preposte al monitoraggio delle piattaforme di scambio nel settore delle criptovalute. I genitori di Sam, Bankman e Fried, sono oggetto di indagini per eventuali coinvolgimenti non solo su un presunto traffico di influenze, ma anche per aver sostenuto delle spese personali, unitamente ad altri dipendenti, con i fondi della società fallita. Gli Stati Uniti d’America e l’informazione considerata tra le più libere al mondo si accorgono di questo grande conflitto di interessi solo dopo che sono stati bruciati 25 miliardi di dollari, eppure, verso la fine di novembre pochi giorni prima dell’arresto di Sam Bankman Fried, il genio delle criptovalute con una attitudine filantropica sedeva su palchi di spicco e di rilievo sedendosi di fianco a Zelensky e Mark Zuckerberg. Il ciclone finanziario , come riportato dalla stessa Matrice Digitale nei giorni concitati della arresto, fa sorgere non pochi conflitti di interesse per quello che riguarda invece l’utilizzo di alcuni fondi di FTX in favore del Partito Democratico statunitense di Joe Biden nelle ultime elezioni di Midterm, dove sono stati impiegati 120 milioni di dollari rendendo Sam Bankman Fried il secondo donatore dopo George Soros. In virtù anche del convegno dove lo stesso uomo della finanza decentralizzata doveva sedersi al tavolo dei relatori con Zelensky, desta sospetto anche quel grande finanziamento da 40 milioni di dollari in criptovalute effettuato dalla stessa FTX in favore dell’Ucraina nei primi giorni del conflitto. Come è potuto accadere tutto questo? Con ottime conoscenze, una spinta politica che proviene addirittura dalla madre dello special boy della finanza decentralizzata, essendo collegata ad un’associazione che ha il compito di finanziare le campagne elettorali dei parlamentari candidati per il Partito Democratico, ed  attività filantropiche che potrebbero avergli consentito di chiudere molti occhi su una gestione allegra avuta in questi anni e che oggi risulta essere la peggiore truffa “legale” nella storia degli Stati Uniti d’America.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

Pronto a supportare l'informazione libera?

Iscriviti alla nostra newsletter // Seguici gratuitamente su Google News
Exit mobile version