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Economia

SEC fa causa a Binance

Tempo di lettura: 2 minuti. La SEC accusa Binance, il gigante delle criptovalute, di operare illegalmente negli Stati Uniti.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Binance, la più grande piattaforma di scambio di criptovalute al mondo, ha operato illegalmente negli Stati Uniti, secondo quanto affermato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti in una nuova causa legale. Changpeng Zhao, il fondatore della piattaforma, è stato nominato nella causa.

Accuse della SEC

“Gli imputati si sono arricchiti di miliardi di dollari statunitensi, mettendo a rischio significativo i beni degli investitori”, inizia la causa. Accusa Binance e Zhao di aver sollecitato illegalmente gli investitori, di essersi impegnati in molteplici schemi di investimento non registrati e di aver “defraudato gli investitori al dettaglio, istituzionali e azionari riguardo alla presunta sorveglianza e controllo sulle manipolazioni di trading sulla piattaforma Binance.US, che erano in realtà praticamente inesistenti”.

Nella causa, la SEC afferma che Binance ha agito come broker-dealer, borsa e agenzia di compensazione senza registrarsi adeguatamente. Il token BUSD, una stablecoin emessa da Paxos, così come il token BNB di Binance, sono stati individuati dall’agenzia come titoli che legalmente avrebbero dovuto essere registrati presso l’agenzia. L’obiettivo generale era evitare la supervisione normativa, sostiene la SEC.

Le affermazioni di Binance

Binance ha a lungo affermato che Binance.US operava separatamente dalla piattaforma principale. Mentre affermava pubblicamente che Binance non serviva le persone negli Stati Uniti, Zhao e altri a Binance hanno indirizzato investitori di valore a bypassare i controlli destinati a impedire loro di utilizzare la piattaforma, sostiene la SEC. (Questa non è la prima volta che sentiamo questa accusa.) La causa sostiene anche che mentre Binance diceva agli investitori che stava implementando controlli sulla manipolazione del mercato, in realtà non lo faceva.

“Quindi, gli imputati non hanno soddisfatto i requisiti di base delle borse registrate – avere regole progettate per prevenire atti fraudolenti e manipolatori e la capacità di perseguire tale scopo”, afferma la causa. In particolare, non c’erano monitor per il “wash trading”, quando un trader acquista illegalmente un asset da un account che già controlla, gonfiando manipolativamente il prezzo dell’asset.

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