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Sistemi di infotainment e privacy: costruttori d’auto vincono

Tempo di lettura: 2 minuti. Grandi costruttori d’auto vincono in tribunale contro accuse di violazione della privacy tramite sistemi di infotainment, stabilendo un importante precedente legale.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Cinque grandi costruttori di automobili hanno ottenuto una vittoria legale significativa riguardo le accuse di violazione della privacy attraverso i sistemi di infotainment. La corte d’appello federale ha respinto le cause legali che sostenevano una violazione di una legge sulla privacy dello stato di Washington, stabilendo un precedente importante per l’industria automobilistica.

La decisione della corte e le implicazioni per la privacy

La sentenza, che ha visto coinvolti Ford, General Motors, Honda, Toyota e Volkswagen, ha confermato le decisioni del tribunale distrettuale degli Stati Uniti che aveva precedentemente respinto le cinque cause collettive quasi identiche. La corte ha giudicato a favore di Ford il 27 ottobre, seguita dalle decisioni sugli altri quattro casi nella settimana corrente.

Il cuore della controversia

Le cause sono state respinte perché i dati dei querelanti rimanevano nei sistemi delle auto e apparentemente non venivano trasmessi alle forze dell’ordine, a Ford o a terzi. Le accuse si concentravano sul fatto che i sistemi di infotainment conservassero messaggi di testo e registri delle chiamate in modo tale che potessero essere recuperati dalle forze dell’ordine utilizzando hardware e software specializzati.

Le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati

I querelanti sostenevano che non esistesse un modo per eliminare i messaggi di testo e i registri delle chiamate dal sistema dell’auto. Ford, tuttavia, fornisce istruzioni per un reset di fabbrica che cancella tutti i dati memorizzati, utile prima di vendere o trasferire un’auto, ma non consente agli utenti di eliminare manualmente messaggi specifici o registri delle chiamate.

La tecnologia di estrazione dei dati di Berla

La controversia sulla privacy nasce dal fatto che una società chiamata Berla vende prodotti specializzati per il recupero dei dati alle forze dell’ordine, che potrebbero utilizzare tali prodotti per ottenere messaggi e registri da un’auto. Berla afferma che “avere accesso al veicolo connesso di un sospetto è la cosa migliore dopo avere il telefono stesso.”

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