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Economia

Spotify a Apple: “modifiche all’App Store sono estorsione”

Tempo di lettura: 2 minuti.

La recente risposta di Apple alle critiche mosse dal CEO di Spotify, Daniel Ek, riguardo alle modifiche previste per l’App Store ha acceso un nuovo capitolo nella lunga saga tra i due giganti tecnologici. Apple ha difeso le sue decisioni sostenendo di voler supportare il successo di tutti gli sviluppatori, inclusi quelli di Spotify, e ha presentato le modifiche come un’opportunità per offrire maggiore scelta agli sviluppatori nell’Unione Europea, in linea con il Digital Markets Act (DMA).

La posizione di Spotify

Daniel Ek ha etichettato le proposte di Apple come un’estorsione, sostenendo che le alternative offerte sarebbero impraticabili e costringerebbero gli sviluppatori a restare bloccati in un sistema svantaggioso a tempo indeterminato. In particolare, Ek ha criticato la nuova tassa di 0,50 centesimi di euro e la mancanza di flessibilità nei pagamenti in-app, ritenendo che queste condizioni rendano l’accordo svantaggioso per la maggior parte degli sviluppatori.

Il dibattito sulle commissioni

Le critiche si concentrano sulla scelta imposta agli sviluppatori tra mantenere lo status quo e aderire al nuovo programma, che include il pagamento di commissioni anche per le transazioni esterne all’App Store, oltre alla tassa fissa. Questo, secondo Ek, potrebbe portare gli sviluppatori di app popolari a pagare ad Apple somme uguali o superiori a quelle previste dalle regole precedenti, minando gli obiettivi del DMA e ostacolando l’innovazione.

Le reazioni del settore

Oltre a Spotify, anche Mozilla ha espresso insoddisfazione per le nuove regole di Apple, in particolare per le limitazioni imposte ai motori di browser di terze parti, che si applicheranno solo nell’Unione Europea. Questo costringerebbe Mozilla a mantenere due implementazioni separate di Firefox, aumentando significativamente il carico di lavoro e impedendo una vera concorrenza con Safari.

Le prospettive future

Mentre le modifiche proposte da Apple saranno incluse in iOS 17.4, previsto per marzo, il dibattito solleva questioni più ampie sul potere delle grandi piattaforme tecnologiche e sul loro impatto sul più vasto ecosistema di sviluppatori. La questione ora si sposta sulla Commissione Europea, che dovrà valutare se le proposte di Apple siano conformi allo spirito del DMA e capaci di garantire un ambiente di sviluppo equo e competitivo.

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