TikTok, la popolare piattaforma di social media, sta attuando misure più severe per monitorare la presenza dei suoi dipendenti in ufficio, una mossa che ha suscitato preoccupazioni e reazioni negative tra i lavoratori. Secondo un report del New York Times, la società prevede di implementare un software chiamato MyRTO per tracciare gli ingressi e le uscite dei dipendenti, una strategia che sembra essere in linea con le tendenze recenti di altre grandi aziende tecnologiche.
Un controllo più stretto sull’orario di lavoro
A partire da ottobre, TikTok prevede di monitorare attentamente la presenza dei suoi dipendenti in ufficio attraverso il software MyRTO, che è collegato direttamente ai servizi IT esistenti dell’azienda. Questo strumento è progettato per tracciare l’uso dei badge di accesso, e la mancata registrazione in ufficio potrebbe comportare la necessità per i dipendenti di giustificare la loro assenza ai superiori. Inoltre, sia i supervisori che il reparto risorse umane avranno accesso a questi dati.
Possibili ripercussioni per i dipendenti
La nuova politica di TikTok potrebbe avere delle ripercussioni significative per i dipendenti. Oltre al monitoraggio stretto della presenza in ufficio, l’azienda sta anche considerando di revocare gli stipendi per il pranzo a coloro che non registrano una presenza sufficiente in ufficio. Questa mossa potrebbe aumentare la tensione tra l’azienda e i suoi dipendenti, molti dei quali potrebbero vedere questa politica come una violazione della loro autonomia e un mancato rispetto della loro decisione di lavorare da remoto.
Una tendenza crescente nel settore tecnologico
TikTok non è l’unica azienda a esplorare opzioni per monitorare più da vicino la presenza dei dipendenti in ufficio. Anche giganti del settore come Apple e Google hanno considerato l’implementazione di politiche simili. Mentre alcune aziende sostengono che il lavoro in ufficio può aumentare la produttività, grazie a incontri casuali e collaborazioni spontanee, molti dipendenti vedono queste politiche come un passo indietro rispetto alla flessibilità e all’autonomia guadagnate durante la pandemia.