Twitter, che ora porta il nome di X, ha ricevuto una multa di $350.000 per non aver rispettato un mandato di perquisizione riguardante l’account Twitter di Donald Trump all’inizio di quest’anno. Questa azione è emersa da documenti giudiziari resi pubblici mercoledì e fa parte di un’indagine speciale del Dipartimento di Giustizia.
Dettagli dell’indagine
A gennaio, il consigliere speciale Jack Smith ha ottenuto un mandato di perquisizione per l’account Twitter dell’ex presidente Trump, @realDonaldTrump, nell’ambito della sua indagine sul ruolo di Trump nell’interferire con il pacifico trasferimento di potere dopo le elezioni presidenziali del 2020.
Il parere non sigillato rivela che X si è opposto alla produzione delle informazioni richieste dal mandato il 1° febbraio, sostenendo che l’ordine di non divulgazione allegato fosse invalido ai sensi del Primo Emendamento. Tale obiezione è arrivata quattro giorni dopo la scadenza stabilita dal tribunale.
Il 2 febbraio, X ha chiesto di annullare l’ordine di non divulgazione, affermando che violava i diritti del Primo Emendamento dell’azienda di comunicare con il suo abbonato, l’ex presidente Trump. Durante un’udienza il 7 febbraio, il tribunale ha dichiarato X in violazione, offrendo all’azienda la possibilità di annullare tale decisione se avesse fornito i materiali richiesti entro le 17:00 di quel giorno.
X non ha rispettato quella scadenza, secondo i documenti non sigillati. L’azienda ha inviato alcuni documenti, ma “la produzione era incompleta”. Solo il 9 febbraio X ha consegnato tutti i documenti richiesti dal governo. L’azienda è stata multata di $350.000 per non aver rispettato la scadenza, decisione confermata da un tribunale federale il mese scorso.
Contesto e ulteriori dettagli
Dopo le elezioni presidenziali del 2020, Trump ha utilizzato il suo account Twitter per mettere in discussione i risultati. Alla vigilia dell’attacco mortale al Campidoglio del 6 gennaio, Trump ha continuato a promuovere false accuse di frode elettorale e ha chiesto ai suoi sostenitori di recarsi a Washington, DC, per un raduno che si è trasformato in una rivolta. È stato infine bandito dalla piattaforma due giorni dopo.
Dopo aver acquistato l’azienda l’anno scorso, Elon Musk ha ripristinato l’account di Trump a novembre. L’ex presidente non ha ancora postato da esso, preferendo utilizzare la sua piattaforma, Truth Social.