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Chat Gpt è tornata in Italia e nulla è cambiato

Tempo di lettura: < 1 minuto. Pubblicità a spese di Open AI e age verification su un prodotto che in pochi hanno realmente compreso come funziona

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Mentre l’Italia annuncia in pompa magna il ritorno di Chatgpt dopo aver chiesto alcune modifiche come una age verification simile a quella presente sui siti per adulti dove i minorenni non entrano mai (vero?) ed investimenti pubblicitari in sostituzione di una sanzione, scoppia il bubbone Apple che dimostra essere indietro con la tecnologia ed uno dei padrini dell’intelligenza artificiale si dimette da google a causa dei rischi che possono derivare da questo strumento e che la stessa società ha dimostrato più volte di non saper gestire su ammissione dei suoi dipendenti.

E pensare che il nemico da abbattere era la versione 5 di chatgpt e che a firmarla erano stati pezzi di Google ed Apple oltre che di wef e Musk.

Samsung vieta l’uso della tecnologia ai suoi dipendenti per evitare diffusione di segreti aziendali mentre #Microsoft, che ha continuato ad offrire chatgpt ai suoi utenti durante il blocco nell’indifferenza dell’ Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ha già studiato un metodo per fornire alle aziende, immagino a pagamento, una versione molto più riservata.

Intanto di questa tecnologia si parla da anni e l’Europa solo adesso si sta preoccupando di normarla. L’abbiamo visto già in passato con le #bigtech che sono sempre state 10 passi avanti rispetto alle Istituzioni.

Siete ancora convinti che il blocco del Garante sia servito ai nostri bambini e non sia stato un modo per bloccare chi ha sviluppato la migliore ruota del secolo in favore di aziende ben radicate nei nostri paesi?

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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