Editoriali
ESCLUSIVA Anonymous Italia: L’Italia è razzista anche senza Salvini al Governo
Mentre l’Italia era in vacanza, gli hacktivisti di Anonymous Italia hanno lavorato colpendo tre obiettivi non di poco conto: l’Ente Provinciale del turismo di Napoli, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Basilicata e l’Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo. Li ho raggiunti ed ho fatto un po’ di domande non solo sull’iniziativa messa in piedi nel periodo più afoso dell’anno, ma ho colto l’occasione per chiedere un parere sul cambio di Governo avvenuto nei giorni estivi e sull’attuale situazione del razzismo in Italia dopo l’uscita dall’Esecutivo di Salvini che su questo blog avevano pubblicamente auspicato. E poi c’è il discorso dell’etica sull’Intelligenza Artificiale dove la risposta è stata sorprendente sotto certi aspetti.
Dove siete stati in vacanza??
Noi a Napolihttps://t.co/Pn3PPkGMWA pic.twitter.com/NfUJM0q1RA— Anonymous Italia (@Anon_ITA) September 19, 2019
Tre operazioni contro l’EPT di Napoli, ANSV e ARPAB, e Città Metropolitana di Milano siete ritornati dalle vacanze con il botto, quali sono le previsioni circa la sicurezza informatica italiana dei prossimi mesi?
Come scritto in uno dei nostri tweet non tutti sono andati in vacanza, o hanno potuto permettersene una. Siamo sempre a lavoro per scovare vulnerabilità in un sistema che ci dice di trattare i nostri dati con cura. Non possiamo fare previsioni, quello che troveremo sarà sempre reso pubblico, perché su questo si basano sia il nostro lavoro sia la nostra ideologia: rendere pubbliche le bugie dei nostri Stati.
E le azioni che avete intenzione di intraprendere entro la fine dell’anno?
Caro Livio, non possiamo rispondere a questa domanda, ma possiamo usare una frase di un tuo grande compaesano, “Se vedo un buco mi ci infilo” (Totò).
OPS avevamo dimenticato questo…https://t.co/KEuPpIshA6https://t.co/IdTRFeuYkd pic.twitter.com/wAWnaN7ClM— Anonymous Italia (@Anon_ITA) September 27, 2019
Come valutate la scelta di Conte di Nominare un ministro dell’Innovazione?
La scelta è buona, sempre che poi vengano messe persone competenti e con esperienza, non i soliti parenti/amici.Ed il fatto che sia in quota Cinque Stelle, che notoriamente nasce in seno ad una società di consulenza nel campo dell’informatica e delle nuove tecnologie come la Casaleggio, qual è la vostra considerazione in merito?
Ottima domanda, bisognerà proprio per questo motivo, aumentare la vigilanza verso quella persona, per fare in modo che non ci siano conflitti di interessi con le aziende legate al gruppo.
Salvini è andato via dall’Esecutivo. Sotto elezioni vi siete schierati apertamente contro di lui, quali sono gli obiettivi ideologici da evidenziare alla massa adesso che possiamo definire rientrato il problema razzismo nel Governo?
Salvini è andato via, e per questo non possiamo che esserne felici. Ma qualunque persona con un po’ di sale in zucca non lo è. Eppure a Napoli ha ricevuto un bel po’ di voti, c’eri anche tu tra i votanti Lega? :PP (Questo per compensare il complimenti fatti alla domanda precedente) Il problema razzismo è rientrato?? Ma LOL
Lo sai anche tu che non c’è posto più razzista dell’Italia. C’è una legge che vieta di fare il saluto romano, e ci risulta che chi fa una cosa del genere dovrebbe essere arrestato.
Come mai tutti questi fascisti non sono stati arrestati quando hanno salutato il loro Capitano con il saluto romano in faccia ai cordoni delle Forze dell’Ordine?? Potremmo stare per giorni a scrivere quanto l’Italia sia razzista. In altre nazioni europee hai visto lo stesso trattamento per le persone di colore?
Oggi si sente parlare di Intelligenza Artificiale, si sviluppano sistemi, spesso in segretezza, ma che mente deve avere l’AI secondo voi? Deve possedere un protocollo globale oppure consentirete l’esistenza di più menti con diversi valori?
Il fatto di sviluppare sistemi in segretezza c’è sempre stato, ed è una delle maggiori cause per cui Anonymous esiste. Rigurdo l’AI, non saremo noi a consentire nulla, ma come noi umani che abbiamo menti con valori diversi, crediamo che anche l’AI dovrebbe seguire quella strada, altrimenti si finirà con l’avere un’AI Fascista/Capitalista/Sovranista.
Editoriali
Perchè l’arresto di Durov è giusto e perchè dobbiamo avere paura?
Pavel Durov, fondatore di Telegram, è in stato di arresto in una prigione francese dopo essere stato bloccato all’aeroporto di Parigi. Le motivazioni dell’arresto riguardano la responsabilità oggettiva del proprietario di una piattaforma di messaggistica “che fino ad oggi ha consentito una marea di reati indeterminata” e Telegram ha da tempo un grande problema con i principi basilari dei codici internazionali.
Perchè l’arresto è tecnicamente giusto?
Telegram è un programma di messaggistica che si è evoluto nel tempo con più servizi che l’hanno proiettato in una dimensione fittizia di piattaforma di Social Media. Telegram è l’evoluzione del Dark Web che si annida nella rete Tor, anzi, lo ha sostituito. La rete nascosta di Internet è famosa per ospitare tutto ciò che non è consentito ed è di conseguenza filtrato dai motori di ricerca e Telegram ad oggi è il luogo preferito dalla massa per accedere a contenuti vietati e servizi illegali.
E’ su Telegram che Matrice Digitale ha scoperto in esclusiva nazionale i Greenpass distribuiti gratuitamente ed è su Telegram che si articolano quotidianamente i canali che vendono droga, sottoscrizioni al pezzotto per non pagare abbonamenti salati legittimi e questo può essere anche un male minore.
E’ su Telegram che si è massimizzata la distribuzione dei Contenuti di Abuso su Minore e se prima questi contenuti erano relegati alle riservate community del Dark Web, è dalla piattaforma di Durov che sono stati diffusi contenuti di questo tipo su una scala maggiore di utenti. Quando si parla di armi e CSAM, si passa su un livello di attenzione superiore e Durov mai si è mostrato disponibile come tutti gli altri suoi colleghi che sulla moderazione dei contenuti sono stati sempre attenti a garantire il minimo essenziale ed è per questo motivo che difendere Durov dall’arresto risulta difficile mentre Musk si è protetto sulla moderazione dei contenuti illegali ed ha orientato la difesa della sua piattaforma sul dibattito della libertà di espressione. Proprio qui che iniziano le paure su un arresto che poteva essere evitato.
L’arresto di Durov mina la libertà di espressione?
L’arresto di Durov è un colpo alla libertà di espressione che dai tempi della rete combatte con la sicurezza OnLine e la domanda ricorre costantemente:
Più libertà di espressione o più sicurezza e meno free speech?
Il caso di Durov va analizzato in un contesto più ampio che parte dal Covid ed arriva fino alla guerra in Ucraina: banco di prova del mondo dell’informazione e delle prime censure ufficiali da parte dei governi e delle istituzioni. Durov è il titolare di una piattaforma che ha ospitato tutti coloro che costantemente venivano censurati dagli algoritmi di Facebook e Instagram oppure che venivano messi in shadow ban da Twitter prima dell’arrivo di Musk ed allo stesso tempo Telegram è stato il ponte tra l’informazione Russia e quella occidentale dopo che l’Europa ha comminato il primo pacchetto di sanzioni a Mosca che prevedeva l’oscuramento delle fonti vicine al Cremlino. Grazie a Telegram sono girate notizie false e propagandistiche, ma anche informazioni che si sono dimostrate corrette a differenza di quanto raccontato dai media ordinari.
L’arresto di Durov in Francia evidenzia la particolare attenzione che Macron e soci hanno nei confronti delle multinazionali tecnologiche, in virtù anche del fatto che quando ci fu l’incidente di Marsiglia, dove un giovane fu sparato dalla polizia, il presidente francese riuscì a limitare la diffusione del filmato su tutte le piattaforme social, tranne che su Telegram tanto da invocare il Digital Services act prima che entrasse in vigore.
Nel conflitto russo ucraino, Durov non si è schierato, così come non si è voluto assumere la responsabilità dei contenuti che vengono diffusi sulla sua piattaforma, ma in questo momento Telegram è la piattaforma più vicina alle fonti russe che diventano sempre più nemiche visto il coinvolgimento diretto dell’Europa nella guerra e questa può essere la causa ufficiale dell’arresto, ma c’è il forte sospetto che il motivo sia quello di ospitare le diverse propagande che si articolano quotidianamente sulla piattaforma dando vita ad una guerra simmetrica.
Durov è russo anche se ha studiato a Torino. Prima di Telegram aveva creato VK, il social russo. Nel 2011 e nel 2014 ha rifiutato di dare alle autorità russe i dati dei contestatori e di bloccare la pagina di Navalny. Putin non gli ha fatto nulla, anche se lui ha cambiato la sede dei suoi affari nel Medio Oriente, Macron, invece, l’ha sbattuto in carcere confermando la propensione ai metodi fascisti del presidente francese. In virtù delle ultime voci sugli investitori russi di X vicini al Cremlino, matura il sospetto che il prossimo ad essere colpito sia Elon Musk, già allontanato da brasile e Venezuela, perchè considerabile tecnicamente raggiungibile dalle sanzioni europee comminate alla Russia.
Editoriali
Robot viventi: interveniamo prima che sia troppo tardi
Tempo di lettura: 2 minuti. Lo sviluppo dei robot viventi richiede regolamentazione e dibattito pubblico per garantirne un uso etico e sicuro: potenzialità e sfide di questa tecnologia.
Lo sviluppo di robot viventi, una fusione tra biotecnologia e robotica, rappresenta una delle frontiere più avanzate e controverse della scienza moderna. Questi “xenobot”, come vengono spesso chiamati, sono organismi programmabili creati a partire da cellule viventi. Mentre le potenzialità di questa tecnologia sono immense, sollevano anche numerose questioni etiche e legali che necessitano di un dibattito pubblico e di una regolamentazione adeguata.
Il potenziale dei Robot Viventi
I robot viventi hanno il potenziale di rivoluzionare diversi settori, dalla medicina all’ambiente. Possono essere programmati per svolgere compiti specifici, come riparare tessuti danneggiati, rimuovere microplastiche dagli oceani o trasportare farmaci all’interno del corpo umano. Questi organismi biologici possono auto-ripararsi e adattarsi a diversi ambienti, offrendo soluzioni innovative a problemi complessi.
Questioni Etiche e Legali
Nonostante le loro promettenti applicazioni, i robot viventi sollevano importanti questioni etiche. La capacità di creare e programmare esseri viventi introduce dilemmi morali su cosa significhi “vivente” e fino a che punto possiamo spingerci nel controllo della vita biologica. La mancanza di una regolamentazione chiara potrebbe portare a usi impropri o pericolosi di questa tecnologia.
La regolamentazione è fondamentale per garantire che lo sviluppo e l’uso dei robot viventi avvengano in modo etico e sicuro. Ciò include la definizione di linee guida su come devono essere creati, utilizzati e smaltiti. Inoltre, è essenziale stabilire chi è responsabile in caso di malfunzionamenti o danni causati da questi organismi.
La necessità di un dibattito pubblico
Oltre alla regolamentazione, è cruciale coinvolgere il pubblico nel dibattito su questa tecnologia. La trasparenza e l’educazione sono chiavi per garantire che la società comprenda i benefici e i rischi associati ai robot viventi. Un dibattito pubblico inclusivo può aiutare a formare un consenso sulle direzioni etiche e pratiche per l’uso di questa tecnologia.
Lo sviluppo nel campo rappresenta una straordinaria opportunità scientifica, ma richiede un approccio attento e responsabile. La regolamentazione e il dibattito pubblico sono essenziali per assicurare che questa tecnologia venga utilizzata in modo sicuro ed etico, proteggendo sia gli individui che l’ambiente. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sfruttare pienamente il potenziale dei robot viventi, minimizzando al contempo i rischi.
Editoriali
Julian Assange patteggia ed è libero. L’Italia deve vergognarsi
Tempo di lettura: 3 minuti. Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è stato liberato dal Regno Unito dopo un accordo di patteggiamento con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è libero ed è stato rilasciato dal Regno Unito dopo aver scontato più di cinque anni in una prigione di massima sicurezza a Belmarsh. Questo evento conclude una saga legale durata 14 anni.
Assange lascia il Regno Unito
Assange, 52 anni, è stato liberato dopo aver accettato di dichiararsi colpevole di un solo conteggio di cospirazione per ottenere e divulgare informazioni sulla difesa nazionale degli Stati Uniti. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva precedentemente presentato oltre una dozzina di accuse contro di lui. Dopo essere stato rilasciato, Assange è salito su un volo per l’Australia, sua patria natale.
L’accordo è stato raggiunto per evitare ulteriori tempi di prigionia, dato che Assange aveva già scontato una pena più lunga rispetto alla maggior parte delle persone accusate di reati simili. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accettato di non infliggere ulteriore pena detentiva poiché Assange aveva già trascorso abbastanza tempo in prigione.
Processo e patteggiamento
Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, l’accordo di patteggiamento con Assange è stato raggiunto anche grazie a una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader politici di vari schieramenti, oltre che le Nazioni Unite.
Il patteggiamento prevede che Assange compaia davanti a un giudice federale nelle isole Marianne Settentrionali, un territorio statunitense nel Pacifico, per dichiararsi colpevole. Dopo la dichiarazione di colpevolezza, Assange potrà tornare in Australia come uomo libero. Le autorità statunitensi, britanniche e australiane non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sul perché e come sia stato raggiunto questo accordo.
Storia di WikiLeaks
Fondata nel 2006, WikiLeaks ha pubblicato oltre 10 milioni di documenti riguardanti guerre, spionaggio e corruzione. Tra le rivelazioni più note vi sono i registri di guerra dall’Afghanistan e dall’Iraq, i cablogrammi diplomatici degli Stati Uniti (noti come Cablegate) e informazioni sui detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo Bay. Inoltre, WikiLeaks ha pubblicato una serie di strumenti di cyber-guerra e sorveglianza presumibilmente creati dalla CIA, conosciuti come Vault 7 e Vault 8.
Assange ha trascorso circa sette anni in esilio volontario nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per evitare l’estradizione in Svezia, dove era indagato per accuse di stupro e aggressione sessuale, che ha sempre negato. Nel 2019, è stato arrestato dalla polizia britannica dopo che l’Ecuador ha revocato il suo asilo.
Implicazioni e futuro di Assange
L’accordo di patteggiamento segna un momento cruciale nella lunga battaglia legale di Assange contro le accuse statunitensi. Sebbene l’accordo riduca le accuse a un solo conteggio di cospirazione, l’impatto delle azioni di Assange sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti è stato significativo, come dichiarato dal Dipartimento di Giustizia. Il futuro di Assange sembra ora indirizzato verso un ritorno in Australia, dove potrà finalmente godere della libertà dopo anni di battaglie legali e detenzione.
L’Italia che lo voleva negli USA
Sebbene l’Italia sia stata attraverso l’Espresso negli anni di WikiLeaks una nazione che ha coperto le inchieste internazionali pubblicate su tutti i giornali, negli ultimi anni si è aperto un fronte della stampa contro la libertà di Assange da parte del direttore della scuola di giornalismo della Luiss, Gianni Riotta, ed il suo collega Maurizio Molinari direttore del gruppo Gedi. Dopo il cambio di guardia che ha previsto la vendita de L’Espresso dal gruppo di Repubblica ed il passaggio di Gedi ad Agnelli, la giornalista Stefania Maurizi, conoscente diretta di Assange, è stata licenziata in tronco ed è passata al Fatto Quotidiano. Il gruppo di Repubblica è stato l’unico tra le testate internazionali a non rinnovare la richiesta pubblica al governo USA di cedere e mostrare clemenza verso il capo di Wikileaks.
Anche la politica italiana si è mostrata sempre distante dalle posizioni di Assange salvo il Sindacato Unitario dei Giornalisti che ha ottenuto nella città di Napoli il riconoscimento della cittadinanza Onoraria. La posizione del giornalismo e dei politici su Assange ha descritto ancora una volta il posizionamento della società di potere italiana e per fortuna che il promotore si sia trovato al di fuori dei confini italici, altrimenti sarebbe stato consegnato e mai stato libero come oggi.
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