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L’intelligenza artificiale sostituirà i giornalisti oppure i giornalai del web?

Tempo di lettura: < 1 minuto. Si può pagare 3000 euro lordi per un lavoro che può essere fatto con 20 euro mensili in abbonamento?

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Axel Springer, una delle più grandi case editrici e media europee, ha annunciato di voler sostituire alcuni giornalisti delle sue testate tedesche Die Welt e Bild con l’IA ChatGPT durante la fase di ristrutturazione dell’azienda. Il CEO di Axel Springer, Matthias Döpfner, ha affermato che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per migliorare il giornalismo o sostituirlo completamente. Tuttavia, Döpfner ha anche specificato che i licenziamenti non riguarderanno giornalisti, autori o editori specializzati, ma si concentreranno sulla piena digitalizzazione e sul giornalismo investigativo. Nel frattempo, BuzzFeed ha annunciato di utilizzare ChatGPT per la creazione di contenuti e quiz personalizzati dopo aver licenziato il 12% del suo personale.

Il mondo dell’editoria è arrivato ad una svolta dove con l’arrivo di tecnologie basate sull’AI, l’occasione di tagliare la forza lavoro impiegata per modificare contenuti presenti in ogni dove per quattro spiccioli con la speranza che entrino nelle grazie dei motori di ricerca. Questo non solo va a premiare la qualità del giornalismo, ma può creare un fronte netto tra notizie istituzionali e notizie trovate per strada.

Tutto bello, anche se poi subentra il fattore del mercato pubblicitario che non ha interesse a premiare chi fa le scarpe ai potenti di turno, tra cui le imprese che pagano soldi per figurare in prima linea nelle piattaforme pubblicitarie. Fin quando ci saranno giornalisti che preferiscono prestare la loro professionalità agli schemi malati del mercato editoriale, l’unica soluzione sarà sempre quella di sottopagarli o di licenziarli per sostituirli con l’intelligenza artificiale di chi poi finanzia programmi in favore del giornalismo stesso.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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