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Paola Egonu: anche lei ha “schiacciato” la Ferragni

Tempo di lettura: < 1 minuto. Divisiva, ma protagonista si se stessa. Nera ed immigrata? Parla meglio dei suoi coetanei “puri”.

Tempo di lettura: < 1 minuto.

Si è presentata a Sanremo come un personaggio divisivo, dichiarando che l’Italia è un paese da Apartheid.

Ha mostrato il suo pedigree da 24 enne in linea con la generazione di oggi ed il modello che i grandi gruppi industriali ambiscono a promuovere.

Può piacere o no, può essere simpatica o antipatica, ma Paola Egonu il palco di Sanremo se l’è mangiato. Mentre annunciava i cantanti in gara lèggeva meglio della maggioranza dei ragazzi/e della sua età che molti definiscono puri perché nati da genitori entrambi italiani.

Anche lei magra, ma con un fisico ingombrante da 1,93 che la natura le ha dato.

Si definisce Poco paziente e abituata ad ottenere tutto quello che vuole. Caratteristica di chi ogni giorno è abituato a migliorarsi per ottenere risultati sul campo da gioco, dove è la migliore senza che arrivi qualcuno a promuoverla in giro ed a piazzarla come manichino.

Possiamo dire che, il modello “pezzente” del giornalismo, Fagnani, e quello dello sport di seconda categoria, Egonu, sarà povero di contratti pubblicitari, ma è pieno di personalità?

Intanto c’è chi, dopo il disastro di immagine a Sanremo, si consola con i suoi social ed il suo mondo ovattato da filtri per dire di essere stata vittima di critiche e aspri commenti, ma non prende difesa di chi è andata meglio di lei ed è stata definita la “compagna di”.

È il gioco bellezza, e tu ad oggi hai perso. Proprio perché vogliono che sia lì, avrai una seconda occasione d’oro in finale davanti a tutta Italia.

L’occasione che non si sarebbe presentata alla giornalista, all’attrice ed alla pallavolista nera, fluida che parla meglio di te, si presenta meglio di te e profonde più personalità di te sul campo e contro le critiche del pubblico con il quale si confronta.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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