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Inchieste

Facebook censura i giornalisti, i meme, ma consente il porno. Ecco la prova: Garante intervenga

Tempo di lettura: < 1 minuto. Oltre alla censura, c’è la diffusione di materiale pornografico avallata dai sistemi del social denunciati negli usa, ma ignorati in Europa dove la piattaforma di Zuckerberg continua a fare quello che vuole pagando multe con il senno di poi.

Tempo di lettura: < 1 minuto.

Un gruppo Facebook viene costantemente riempito di immagini pornografiche con post da parte di utenti palesemente falsi e Facebook li giudica in linea con le proprie policy. E’ quanto accaduto ad un politico locale campano ed al suo fan club presente sul social di Zuckerberg più di una volta. Chi scrive è colui che ha notato il post palesemente pornografico (in foto e preventivamente oscurato nelle parti intime dalla Redazione) con un link esterno da navigare e che è stato prontamente segnalato alla moderazione del social.

La risposta del moderatore è giunta verso le 4:41 del mattino ed ha lasciato di stucco sia chi ha fatto la segnalazione sia il politico e sia chi gestisce il canale: non viola gli standard della community.

Dinanzi a questo evento, cosa farà il Garante della Privacy?

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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