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Musk: dopo l’attacco ad Apple, spiega la censura in favore del figlio di Biden

Tempo di lettura: 4 minuti. Guai per Biden e l’FBI. Musk spiega come si è arrivati alla censura della notizia del figlio. Macron chiede aiuto a Musk sul terrorismo mentre Twitter sta modificando continuamente la piattaforma per migliorare l’esperienza degli utenti

Tempo di lettura: 4 minuti.

La settimana di Elon musk è stata un turbine di emozioni alla guida della sua creatura Twitter. Dopo aver avuto una questione con la Apple perché iniziavano a girare voci su una possibile esclusione dell’applicazione del social del cinguettio dall’app store, Musk ha invitato gli utenti a dubitare di una società che trattiene il 30% degli introiti generati dalla vendita tramite la piattaforma e di essersi dichiarato disposto a produrre un cellulare alternativo se Google e Apple l’avessero escluso dai loro store.

Musk è un personaggio così influente tanto da essere stato invitato da Tim Cook per un incontro presso la sede di Cupertino con il fine di chiarirsi de visu. Non si conoscono i contenuti del discorso tra le parti, ma sappiamo essersi concluso con una pacificazione annunciata dallo stesso Musk perché alla base c’è stato quello che gli anglosassoni definiscono un misunderstanding.

Twitter Files: la verità sulla censura della notizia di Hunter Biden nel silenzio di Trump

Il punto più importante della settimana del fondatore di Tesla e di Spacex, ha riguardato sempre il discorso della trasformazione di Twitter in un piattaforma dove la libertà di espressione deve regnare e che, nonostante sia stato sbloccato, Donald Trump ha ancora ha il suo profilo Twitter cristallizzato alla data dei primi di gennaio prima dei ban di cui tutti noi conosciamo la storia.

La vicenda però più esaltante per coloro che in questi anni hanno fatto un lavoro di ricerca sulla presenza di un’eventuale censura in danno alle regole universali stabilite secondo rigide policy aziendali, è quella della bomba ad orologeria su cui Musk ha fatto esplodere con la pubblicazione dei “Twitter files”, dove è spiegato il come si è arrivati alla censura da parte del Partito Democratico alla piattaforma sulla notizia del portatile del figlio di Hunter Biden, nascosta al pubblico in occasione della campagna elettorale. Secondo le indiscrezioni pubblicate da Musk, lo stesso Jack Dorsey, fondatore e primo amministratore delegato della società sostituito dopo le elezioni perse dallo stesso Trump di cui è oggettivamente stato promotore del ban e sostenitore della campagna elettorale dei democratici di Biden, sarebbe stato ignaro di quanto sia accaduto sulla vicenda. Secondo questa ricostruzione c’è da precisare che è impossibile immaginare che quanto si è consumato all’interno dei dialoghi via mail, che rappresentano i Twitter files, Dorsey non sia stato informato sulla scelta di censurare la notizia che avrebbe comunque destato un grande scalpore elettorale contro lo stesso Biden a cui pubblicamente tirava la corsa.

Perché non poteva non essere informato?

Perché così come lo ha raccontato Zuckerberg a distanza di qualche anno, nonostante la sua piattaforma sia ancora programmata per censurare le immagini di Biden, anche Dorsey ha già espresso un commento in merito simile a quello del proprietario di Facebook e cioè di non essere d’accordo con il ruolo delle piattaforme di entrare nel merito del dibattito politico censurando notizie vere seppur scomode.

Facebook censura i giornalisti che pubblicano le foto del figlio di Biden

Quello che accaduto in sintesi ha riguardato lo spostare un argomento così determinante ai fini politici in campagna elettorale dalla gestione in moderazione di competenza del settore politico a quello addirittura del settore della sicurezza. Nel caso sia dimostrata l’innocenza di Dorsey, è dimostrato ancora una volta che le piattaforme social non solo sono di grandi aziende che danno molto lavoro a tantissime famiglie, ma sono sotto il costante controllo da parte dell’intelligence statunitense che si avvale di agenti infiltrati all’interno dei ruoli aziendali apicali e che rispondono ad ingerenze di Governo o anche “deviate”.

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Kanye West bannato per contenuti antisemiti. Non è il solo problema

Il cantante Kanye West è stato sospeso per aver pubblicato una foto con una stella di David ed una svastica. Lo stesso Elon Musk non ha potuto evitare che fosse escluso dal giro social perché si è superato ogni limite previsto dalle regole di incitamente all’odio. Tra gli altri problemi a cui musk ha dovuto far fronte con la sua piattaforma c’è quello di dover aggiustare al meglio la pubblicazione di contenuti coperti da copyright. Infatti, è stato dimostrato un punto debole in tal senso proprio da un utente che ha creato un profilo denominato Need for Speed nel quale ha pubblicato sotto forma di tweet multipli Ehi l’intero film omonimo. Un’altro problema e avvenuto con la pubblicazione della strage Nuova Zelanda quando un estremista di destra a massacrato donne e bambini in una moschea.

Macron incontra mr. Twitter per distendere i rapporti con l’Europa

Proprio in tal senso, nel viaggio di Macron Negli Stati Uniti d’America, andato a chiedere aiuto a Biden viste le condizioni disastrose in cui si trova la Francia, benché siano meno gravi rispetto a quelle tedesche ed italiane, il presidente ha incontrato lo stesso Elon Musk per sensibilizzarlo sulla moderazione e sulla rimozione dei contenuti di natura estremista e terroristica. La richiesta avviene dopo che l’Unione Europea ha intimato allo stesso proprietario di Twitter nel migliorare di molto la condizione delle regole della moderazione proprio per riuscire a rispettare i canoni stabiliti da Bruxelles sempre più ristretti per le piattaforme che ospitano contenuti. Su questo tema va evidenziato quello che è il nuovo corso di Twitter, monco del 60% dei dipendenti della vecchia amministrazione, sta facendo non solo dal punto di vista tecnico, dove sembrerebbe aver migliorato i tempi di risposta ai naviganti, ma avrebbe messo già mano per venire incontro agli organi internazionali istituzionali riguardo i bot (profili di utenti automatizzati). Lo stesso Musk ha avvisato che molte persone avrebbero potuto perdere tantissimi follower proprio a causa di un lavoro fatto per spazzare via una delle più grandi armi utilizzate dai governi per quel che concerne la propaganda e dai criminali informatici per quel che concernono le truffe online.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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