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Orlowski sbugiarda Elon Musk: Twitter mente sui dati dei suoi utenti

Tempo di lettura: 2 minuti. Il ricercatore denuncia sia poca trasparenza nei dati ufficiali sia incongruenze nel nuovo servizi a pagamento di verifica

Tempo di lettura: 2 minuti.

Elon Musk ha dichiarato di aver raggiunto il pareggio di bilancio dopo appena tre mesi che ha acquistato per 44 miliardi di dollari un social network con 4 milioni di perdite l’anno. Tra le tante iniziative messe in piedi dal patron di Tesla c’è stata la lotta alla pedofilia ed ai profili falsi come richiesto anche alla precedente amministrazione da parte degli investitori.

Al netto degli annunci dell’azienda, delle simpatie e delle antipatie, spesso politiche anche, nei confronti del suo fondatore, Alex Orlowski propone dei dai dati che tendono a smentire la narrazione di un “Twitter posto migliore da quando c’è mr. SpaceX”.

Secondo l’esperto OSINT sul suo profilo LinkedIn traccia un bilancio sugli utenti globali di Twitter portando un numero complessivo di 1.329.299.912 utenti dei quali solo 30.489.548 hanno fatto un tweet nell’ultimo mese e 202.223.534 nell’ultimo anno.

Se l’accusa dello stesso Musk in fase di trattativa era che la piattaforma doveva risolvere il 30% dei profili falsi, dai dati fornite da Orlowski risulterebbe che quel trenta per cento, cifra più o cifra meno, è sempre ancora lì indisturbato.

Anzi, secondo il ricercatore ed imprenditore nel settore OSINT, Twitter è cresciuta di soli 1,4 milioni di utenti, 4 mila circa in Italia, registrando un calo di utenti attivi del 9% negli USA.

Twitter Blue verifica l’inverificabile?

Chi ha provato la nuova offerta commerciale Twitter Blue che propone un modello di utenti iscritti e “verificati” con privilegi maggiori in termini di visibilità e minore pubblicità, la sconsiglia vivamente. Su questo argomento le accuse formulate da Orlowski sono ancora più pesanti perchè denuncia l’esistenza di profili fake che pagano l’abbonamento regolarmente.

Che Musk sia una sintesi riuscita tra marketing e speculazione, l’hanno imparato anche i bambini che da lui non accetterebbero una caramella nemmeno se vestito da angelo, ma se dovesse espandersi la consapevolezza delle denunce di Orlowski a livello internazionale, l’azienda non farebbe una bella figura e si riaprirebbe un contenzioso con gli investitori pubblicitari. Staremo a vedere.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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