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Zuckerberg incontra Draghi e Colao per spostare l’Italia nel metaverso

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Mark Zuckerberg, proprietario di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha incontrato il premier Mario Draghi per accogliere le proposte di investimento del Governo italiano nel suo metaverso. La notizia ha destato molto scalpore tra i cittadini perché è chiaro che in un momento di guerra, la notizia di investire nel metaverso sia effettivamente di pessimo auspicio.

Vuoi vedere che una guerra nucleare prossima spazzerà l’Italia e che questa potrà sopravvivere integra come è nel metaverso di Zuck?

Scherzi a parte, dopo le manovre americane nel nostro paese in campo tecnologico, l’incontro tra Draghi e Zuckerberg potrebbe incanalare le spese del PNNR in ambito tecnologico verso un attore privato statunitense, vincolando ancora di più il nostro paese nella morsa delle big tech digitali.

L’esistenza dei metaversi è oramai conclamata e ci sono attori più antichi di Zuckerberg che conosce bene le basse previsioni degli utenti previsti nei prossimi anni per la sua nuova creatura e la difficoltà dietro l’angolo di andare incontro ad una produzione quanto più rallentata dalle crisi economiche che stanno attanagliando il problema dell’industria mondiale.

Proprio per questo ultimo motivo, il CEO di Meta ha incontrato anche Del Vecchio nello stabilimento di Luxottica e la motivazione non può che non essere quella di saldare rapporti industriali sulla produzione di lenti o di tutti i visori. Se fosse così, sarebbe una mancia fornita al più grande produttore di lenti mondiale, eccellenza del nostro Paese.

Quanto costerà però all’Italia tutto questo? Chi effettuerà gli investimenti su Meta? Perchè il Governo ha scelto Zuckerberg e non Decentraland, Sand e i mille metaversi presenti attualmente sul mercato?

Altro aspetto da non sottovalutare, dovuto dall’assenza di voci ufficiali sull’incontro, è che il metaverso di Meta non sia stato l’unico punto di discussione. L’attività di Zuckerberg è strettamente collegata all’intelligence NATO e Facebook è parte del “Patto Atlantico“. Un sospetto che si sia parlato di moderazione delle piattaforme social non è poi così lontano, anzi, Facebook in questi ultimi mesi ha effettivamente messo una stretta, come Google del resto, alle opinioni ed ai contenuti sul conflitto ucraino.

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Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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