L'Altra Bolla
Abbiamo speso 100 miliardi in Ucraina per il massacro di 100.000 soldati della Resistenza?
Tempo di lettura: 2 minuti. Il video, pubblicato e poi cancellato, della Von der Leyen parla chiaro: ci hanno detto bugie sull’utilità degli armamenti a Kiev
Ci hanno mentito sulla resistenza Ucraina? Questa domanda è essenziale per comprendere come la propaganda occidentale abbia in questi mesi insinuato un giusto percorso di guerra nell’immaginario collettivo non riuscendo ancora a convincere la popolazione italiana sull’invio di armi al paese di Zelensky invaso dai russi. Ancora una volta emergono dettagli raccapriccianti sui numeri effettivi della linea difensiva Ucraina che sembrava essere invece “quasi” immune nelle perdite umane rispetto alla carneficina di soldati russi annunciata da diversi mesi.
Spunta un video pubblicato prima e poi cancellato dalla stessa Ursula Von der Leyen che in questi mesi ha annunciato misure sempre più forti contro la Russia che indebolivano parallelamente ogni percorso di pace, allontanando di fatto l’Unione Europea dal ruolo di mediatore che molti auspicavano. Secondo le parole pronunciate dalla Presidente della commissione europea, i soldati ucraini morti in guerra sarebbero 100.000 unità circa.
L’Occidente ha speso 100 miliardi circa per ottenere un risultato così deludente?
Questa dichiarazione cambia di molto la narrazione della guerra e dell’utilità dell’invio di armi sostenuta con maggior vigore dopo nove mesi di stallo sul conflitto. Eppure è stato chiaro dall’inizio che Biden non volesse la terza guerra mondiale per difendere il Donbass e gli altri territori reclamati da Putin, così come è ancora più chiaro che si è imposta ai cittadini della Zona Euro una guerra per aiutare l’Ucraina che si sarebbe potuta vincere prima per sfinimento dei russi “senza armi”, poi perché abbiamo rifornendo l’esercito di armi necessarie a difendersi si sarebbero ritirati.
Ai centomila soldati russi, secondo le parole di Ursula Von der Leyen, si aggiungerebbero altrettanti ucraini che hanno portato via anche altri civili. Sembrano numeri fantascientifici se consideriamo il trattarsi di 10 mesi di guerra alle porte d’Occidente che hanno pregiudicato la crescita Europea compromettendone la neutralità internazionale e l’imprenditoria altamente specializzata nella trasformazione delle materie prime. Alla luce di questi dati sorprende ancora di più quanto la russofobia proposta in questi mesi dagli organi di stampa attraverso giornalisti, scienziati e diplomatici spinga una fetta dell’Occidente a non comprendere che il non aver dato seguito diplomaticamente agli accordi di Minsk su due regioni dell’Ucraina abbia fatto investire soldi per 200.000 morti dall’una e dall’altra parte. Sarebbe il caso di valutare chi abbia guadagnato con i 100 miliardi investiti dall’Occidente, che rappresentano un anticipo di tempi dapprima quantificati dall’inizio del conflitto in 10 giorni, poi 3, mesi poi settembre 2022, ancora la primavera 2023 mentre qualcuno già ci avvisa che potrebbero passare 3 anni ancora.
L'Altra Bolla
Con YouTube è possibile etichettare contenuti generati dall’AI
Tempo di lettura: 2 minuti. YouTube introduce l’etichettatura dei contenuti AI, richiedendo ai creatori di rivelare materiale generato artificialmente nei loro video per trasparenza e onestà.
YouTube ha annunciato un nuovo strumento che consente ai creatori di etichettare autonomamente i video contenenti materiale generato tramite intelligenza artificiale o materiale sintetico. Questa mossa arriva in seguito all’annuncio della piattaforma, che a partire dal 2024 richiederà ai creatori di rivelare la presenza di contenuti generati dall’IA.
Durante il processo di caricamento e pubblicazione, i creatori troveranno una casella da spuntare per dichiarare la presenza di “contenuti alterati o sintetici” che appaiono realistici. Questo include la modifica di video per far dire o fare a una persona reale qualcosa che non ha detto o fatto; la modifica di filmati di eventi reali e luoghi; o la rappresentazione di scene “realisticamente plausibili” che non si sono mai verificate. Esempi forniti da YouTube includono la rappresentazione di un tornado fittizio che si avvicina a una città reale o l’uso di voci deepfake per far narrare un video da una persona reale.
D’altra parte, non sarà richiesta alcuna divulgazione per elementi come filtri per la bellezza, effetti speciali come lo sfocamento dello sfondo e contenuti “chiaramente irrealistici” come le animazioni.
Politica sui contenuti Generati dall’AI di YouTube
Nel novembre 2023, YouTube ha delineato la sua politica sui contenuti generati dall’IA, creando di fatto due livelli di regole: regole rigorose a tutela delle case discografiche e degli artisti e linee guida più flessibili per tutti gli altri. Ad esempio, la musica deepfake, come Drake che canta Ice Spice o rappando una canzone scritta da qualcun altro, può essere rimossa dall’etichetta di un artista se non gradita. YouTube aveva annunciato che i creatori sarebbero stati tenuti a rivelare il materiale generato dall’IA, ma fino ad ora non aveva specificato come avrebbero dovuto farlo. Se una persona comune viene deepfaked su YouTube, potrebbe essere molto più difficile far rimuovere il contenuto — sarebbe necessario compilare un modulo di richiesta di privacy che la società esaminerebbe.
Come altre piattaforme che hanno introdotto etichette per i contenuti AI, la funzione di YouTube si basa sul sistema d’onore — i creatori devono essere onesti riguardo a ciò che appare nei loro video. YouTube ha dichiarato che potrebbe aggiungere una divulgazione AI ai video anche se l’uploader non lo ha fatto, “specialmente se il contenuto alterato o sintetico potrebbe confondere o ingannare le persone”. Etichette più evidenti appariranno anche sul video stesso per argomenti sensibili come la salute, le elezioni e la finanza.
L'Altra Bolla
YouTube Music rivoluziona la ricerca: trova canzoni cantando!
Tempo di lettura: 2 minuti. Scopri come YouTube Music per iOS rivoluziona la ricerca di canzoni: ora puoi trovarle cantando o canticchiando!
Nell’ottobre del 2023, Google ha introdotto una funzionalità nell’app YouTube per Android che ha trasformato il modo in cui cerchiamo le canzoni. Questa innovazione permette agli utenti di trovare un brano semplicemente canticchiando, cantando o riproducendo un frammento della canzone desiderata, facilitando enormemente la ricerca di melodie il cui titolo ci è sconosciuto. Oggi, la stessa rivoluzionaria feature viene estesa a YouTube Music per iOS, come riportato da Matrice Digitale.
Una recente immagine condivisa da un utente su Reddit rivela che l’app YouTube Music per iOS si arricchisce di un nuovo pulsante, collocato a destra di quello dedicato alla ricerca vocale. Questo tasto, identificato come ‘Song’ nell’app YouTube per Android, consente di cercare un brano attraverso il canto, il canticchio o la riproduzione di un estratto.
Al momento non sono disponibili dettagli riguardo alla presenza di questa novità nella versione beta o stabile dell’app. Sembra che Google stia introducendo questa funzionalità gradualmente, limitatamente a un ristretto numero di utenti in poche aree geografiche. Ci auguriamo che presto la possibilità di cercare canzoni in questo modo innovativo venga offerta anche agli utenti dell’app YouTube Music per Android.
Nuova frontiera per la ricerca musicale
Questa funzionalità segna un notevole passo in avanti nella ricerca musicale, offrendo un’esperienza utente più intuitiva e in linea con il naturale modo di fruire della musica. Il riconoscimento delle melodie attraverso il canto o il canticchio rappresenta una soluzione ideale per quei momenti in cui il titolo di una canzone sfugge alla memoria.
Innovazione e accessibilità
L’introduzione di questa funzione non solo testimonia l’innovazione tecnologica di Google nel campo del riconoscimento audio, ma sottolinea anche un impegno verso l’accessibilità, permettendo a un più ampio pubblico di interagire con la musica in modi precedentemente inimmaginabili.
L’arrivo di questa caratteristica su iOS amplia l’accesso a un’esperienza di ricerca musicale senza precedenti, consolidando ulteriormente la posizione di YouTube Music come piattaforma leader nel settore dello streaming musicale. Con l’auspicio che questa funzionalità diventi presto disponibile su scala globale e per tutti i dispositivi, YouTube Music si conferma all’avanguardia nell’innovazione digitale musicale.
L'Altra Bolla
X video-first: la strategia della CEO Yaccarino
Tempo di lettura: 2 minuti. X si trasforma in una piattaforma video-first, con un forte incremento nel consumo di video e l’introduzione di nuove funzionalità
La piattaforma social X, precedentemente nota come Twitter, sta compiendo passi da gigante per trasformarsi in un ambiente video-first, dove i video giocano un ruolo centrale, segnando un cambiamento significativo nel modo in cui gli utenti interagiscono con i contenuti. La CEO Linda Yaccarino ha evidenziato questa transizione, sottolineando un aumento notevole nel consumo di video che sembra plasmare il futuro della piattaforma.
Salto qualitativo nel consumo di video
L’analisi delle prestazioni video su X mostra una crescita impressionante, con un incremento del 35% nelle visualizzazioni anno su anno. Questo dato non solo dimostra un interesse crescente verso i contenuti video da parte degli utenti ma riflette anche l’efficacia delle strategie implementate da X per incoraggiare tale consumo. La piattaforma ha registrato un aumento del 17% nel tempo totale dedicato alla visione di video, consolidando ulteriormente la sua posizione come destinazione privilegiata per i contenuti video-centrici.
Visione di Musk e le novità introdotti
Sotto la guida di Elon Musk, X ha visto l’introduzione di numerose funzionalità video, tra cui la possibilità per gli abbonati X Premium di caricare video fino a due ore di lunghezza e il supporto per i video dal vivo. Queste mosse non solo arricchiscono l’esperienza utente ma spingono anche i creatori a sperimentare con formati più lunghi e coinvolgenti.
Musk ha inoltre incentivato l’innovazione con l’introduzione di algoritmi di raccomandazione video migliorati e la funzionalità di scorrimento infinito, rendendo la fruizione di video su X un’esperienza senza soluzione di continuità. Questi sforzi si allineano con la visione di rendere X una piattaforma “video-first”, un obiettivo che sembra essere sempre più alla portata vista la risposta positiva del pubblico.
Oltre i video: innovazioni in sicurezza e accessibilità
Nonostante l’enfasi sui video, X non trascura altri aspetti cruciali come la sicurezza e l’accessibilità. L’introduzione del supporto passkey per l’app Android, seguendo l’esempio dell’app iOS, testimonia l’impegno della piattaforma nel fornire soluzioni di accesso sicure ed efficienti, liberando gli utenti dalle limitazioni delle password tradizionali.
La trasformazione di X in una piattaforma orientata al video sotto la guida di Linda Yaccarino e con le innovazioni portate da Elon Musk sta ridefinendo il modo in cui i contenuti vengono consumati e condivisi online. Con una crescita solida nel consumo di video e l’implementazione di nuove funzionalità, X si sta posizionando come un leader nel panorama dei social media video-centrici, promettendo un futuro ricco di possibilità creative per utenti e creatori. Segui MatriceDigitale su Twitter
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