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L'Altra Bolla

Boicottare la Barilla: indignazione per un video sugli insetti a tavola

Tempo di lettura: 2 minuti. La rete invita a non comprare più i prodotti del marchio, Balivo invita a riflettere sull’opportunità economica per l’intero Paese

Tempo di lettura: 2 minuti.

La Barilla è finita nel mirino dei suoi consumatori. La nota azienda produttrice di pasta del Bel Paese ha pubblicato nei giorni scorsi attraverso la sua Fondazione diversi video che informano i cittadini in modo ironico sull’utilizzo di farine di insetti in 140 paesi del mondo. Il video è stato prontamente cancellato dall’ente che ha il compito di studiare le abitudini alimentari del globo ed ha giustificato il fatto che si trattasse solo di una campagna informativa ed ha negato, attraverso un comunicato stampa, di aver tecnicamente avviato una linea di produzione a base di farine di insetti .

https://twitter.com/covidioti2/status/1588440385399181312

La questione delle farine di insetti è molto attuale dal punto di vista europeo in virtù del fatto che da poco si è aperto ancora più il campo di azione della vendita di prodotti a base di grilli, larve e bacarozzi nel vecchio continente. Oltre ad essere una novità in contrasto con quelle che sono le abitudini europee acquisite negli ultimi secoli, la vendita di prodotti che a lungo termine molti considerano sostitutivi e non integrativi, sembrerebbe essere anche parte di un piano globale per la riduzione della fame in giro per il mondo. Anche in questo caso è giusto notare come la nota azienda produttrice di pasta abbia cancellato il video negando la sua intenzione di scommettere nel settore visionario di quello che è già stato individuato come il cibo del futuro ed un caso simile è accaduto poco tempo fa anche alla piattaforma PayPal dopo aver annunciato di essere disposta all’interno delle sue policy a cancellare il conto corrente a coloro che si trovavano a diffondere notizie false in giro per la rete. Anche in quel caso ci si è trovati dinanzi ad una smentita dell’azienda, nonostante ci fossero documenti scritti in modo ufficiale e che dimostravano l”effettivo piano di censura dei correntisti nel caso avessero diffuso notizie false.

Le reazioni della rete e le riflessioni da fare

Le reazioni della rete hanno espresso non solo l’indignazione nei confronti di questa iniziativa, ma hanno acceso un riflettore su due aspetti fondamentali. Il primo è quello della coerenza da parte degli imprenditori della Barilla e qualcuno si è chiesto appunto se continueranno a mangiare farina di grano o quelle di insetti , così come se cammineranno in auto elettrica oppure in Maserati.

Il fatto che sia Pay Pal e sia Barilla siano tornate indietro sui loro passi una volta che è stato e evidente il dissenso dei consumatori , ha aperto un altro interrogativo, che in realtà sarebbe una conferma alla preoccupazione che le nuove scelte possano avere sulle vendite delle aziende e che, boicottandole, sia l’unico modo indurle a fare passi indietro. Un problema che apre una riflessione lo sottolinea Caterina Balivo, denunciando l’astio nei confronti di un’azienda che applica una visione nel medio lungo termine in linea con i piani futuri nel settore dell’alimentazione globale.

In sintesi, non è che fallendo la Barilla non sarà più possibile produrre pasta con farine di insetti, ma vi saranno altre aziende magari straniere che sostituiranno la Barilla quando il prezzo del grano sarà troppo alto da poter soddisfare la produzione industriale a basso costo alla quale ci siamo abituati negli ultimi anni. Fare una battaglia di principio sapendo di essere soli oppure appoggiare un’eventuale strategia di espansione di un’azienda storicamente collegata all’Italia? Sarebbe ovviamente opportuno iniziare nel secondo caso a domandarci effettivamente quale insetto sarebbe giusto mangiare per il cenone di Natale.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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