Alessandro Gassman si schiera contro YouTube e lo fa dal primo minuto dell’incidente con i suoi soliti toni provocatori ed invitava in un tweet ad una norma “che vieti di guadagnare da YouTube, costringa chi posta a mettere sempre faccia e indirizzo email, e che sequestri gli introiti in caso di danni procurati”.
Poi rettifica dicendo appunto che si è sbagliato perchè espresso in modo istintivo.
A darne notizia è addirittura Adnkronos che ipotizza un passo indietro per le critiche feroci o per un semplice ravvedimento, ma la spiegazione forse è ancora più semplice e scomoda per un’agenzia di stampa che si è comunque esposta nel formulare ipotesi non limitandosi a dare solo notiza: Gassman ha un canale YouTube in famiglia quello del figlio Leo, promessa del panorama musicale italiano.
L’ipotesi non data dalla nota agenzia Adnkronos di un eventuale conflitto di interessi di Gassman forse non era spendibile perché meno politicamente corretta, ma allora perché citare le altre e non quella più importante?