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L’FBI ha aiutato un’operazione di intelligence ucraina a bandire utenti Twitter e a raccogliere i loro dati, secondo quanto rivelato da nuove fughe di notizie. Nel marzo 2022, un agente speciale dell’FBI ha inviato a Twitter un elenco di account per conto del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU), l’agenzia di intelligence principale dell’Ucraina. Gli account, ha scritto l’FBI, “sono sospettati dal SBU di diffondere paura e disinformazione”.
L’FBI e l’operazione di intelligence ucraina
In una e-mail del 27 marzo 2022, l’agente speciale dell’FBI Aleksandr Kobzanets, l’addetto legale assistente presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev, ha inviato a due dirigenti di Twitter un elenco di account che aveva ricevuto dal SBU nelle settimane precedenti. Gli account, ha scritto Kobzanets, “sono sospettati dal SBU di diffondere paura e disinformazione”. In un memo allegato, l’SBU ha chiesto a Twitter di rimuovere gli account e di consegnare i loro dati utente.
La risposta di Twitter
In risposta alla richiesta di censura, Yoel Roth, allora responsabile della sicurezza e della fiducia di Twitter, ha informato l’agente speciale Kobzanets e i suoi colleghi dell’FBI che Twitter avrebbe “esaminato gli account segnalati secondo le nostre regole”. Tuttavia, ha avvertito che l’elenco includeva “alcuni account di giornalisti americani e canadesi (ad esempio Aaron Maté)”. Pertanto, Roth ha detto, l’esame di Twitter si sarebbe “concentrato prima di tutto sull’identificazione di qualsiasi possibile inautenticità”.
Le implicazioni della censura
La richiesta di censura dell’FBI è tra le più esplicite rivelate fino ad oggi nei Twitter Files, una cache di comunicazioni trapelate dal gigante dei social media. Se accolta, gli utenti nell’elenco non solo sarebbero stati banditi da Twitter, ma avrebbero avuto il loro numero di telefono, data di nascita e indirizzo e-mail divulgati sia all’FBI che all’SBU.