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L'Altra Bolla

La Guardia Costiera: nemmeno Google sa a chi appartiene ed i giornalisti sbagliano

Tempo di lettura: 2 minuti. La stampa di sinistra si sorprende che il Ministero delle Infrastrutture gestisce i porti che spettano a Salvini

Tempo di lettura: 2 minuti.

Capita che Internet non sia una fonte affidabile per i giornalisti e per coloro che non sono addetti ai lavori o appassionati alla Guardia Costiera Italiana. Da una prima ricerca su chi sia il “titolare” dei guardiani dei mari delle coste italiane, figura il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti:

Peccato però che nei giorni precedenti, prima della polemica scoppiata su Salvini che da nuovo Ministro delle infrastrutture e “padrino” dell’attuale Ministro dell’Interno potrà dedicarsi appunto alla questione degli immigrati bloccando i porti proprio come fece nel governo Conte 1, la stessa Google, alla stessa domanda del “a chi appartiene” rispondeva Ministero dell’Interno e poi anche al Ministero delle Infrastrutture.

Sciolto l’arcano, verso cui sono caduti molti giornalisti, bisogna precisare che la Guardia costiera è un corpo della Marina Militare e quindi inserita nella Difesa, ma è strumentale a diversi Ministeri ed in primis a quello delle Infrastrutture, ma non è l’unico. A vincere la sfida è Wikipedia che descrive così la Capitaneria di porto:”Il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera è uno dei sei costituenti la Marina Militare italiana; ad esso sono affidati compiti relativi agli usi civili del mare, svolti in dipendenza funzionale dai Ministeri delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, della transizione ecologica e delle politiche agricole, alimentari e forestali”.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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