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L'Altra Bolla

Letta ed il manifesto elettorale del guanciale plagiato. Polemica social

Tempo di lettura: 2 minuti. Gli utenti non hanno gradito la mossa dell’ex premier così come c’è la rivendicazione dell’idea copiata ad un utente su Twitter.

Tempo di lettura: 2 minuti.

Enrico Letta, segretario e candidato per il Partito Democratico, ha lanciato da alcuni giorni la sua campagna elettorale con manifesti visibili in rete sui suoi profili social. Lo stile scelto è uno sfondo a metà rosso e nero dove spiega agli italiani come sarebbe il paese con la sinistra al governo e come invece con la destra.

Dopo giorni di proclami elettorali dall’impostazione seria con manifesti che facevano riferimento ai temi del sociale, il segretario del Partito Democratico ha pubblicato un manifesto ironico con la scritta “pancetta” e “guanciale”. Il riferimento gastronomico è chiaro alla tipologia di governo che garantirebbe la sinistra: senza imitazioni, originale.

La reazione del pubblico è stata divertita con una somma di like che ha superato le 3500 unità. Il post però non ha mancato nel ricevere dure critiche da parte del pubblico che sono giunte numerose superando il numero dei like.

C’è anche chi recrimina la titolarità dell’idea e l’utente Max Lap effettivamente ha pubblicato un post simile una decina di ore prima che ha dato l’idea al social media management di Letta, generando già le prime polemiche sull’originalità del manifesto elettorale.

https://twitter.com/MaxLap7/status/1562843856458387459

Oltre al plagio, c’è chi ha contestato a Letta di pensare al cibo quando questo inizia mancare sulle tavole degli italiani.

C’è anche chi gli contesta la scelta di voler copiare le iniziative social di Salvini più volte viste in passato con la promozione di prodotto gastronomici da parte del leader della Lega, seppur lo stile sia molto diverso trattandosi di una foto in posa e più istituzionale.

Il consistente numero di commenti non ha gradito la svolta “simpatica” della campagna elettorale del principale esponente del PD, anzi, ha posto le condizioni boomerang per scaldare la folla sul tema generando l’effetto del “più se ne parlo, meglio è”. Chissà se questo parlare sarà foriero di altrettanti voti, ma questo a Letta poco importa avendo egli stesso un seggio sicuro negli scranni del parlamento.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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