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L'Altra Bolla

X e Apple Pay: minacce e accordi con l’UE

Vendita di verifiche su X dichiarata illegale e Apple apre Apple Pay ai concorrenti secondo le nuove normative UE

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Recentemente, due importanti notizie hanno coinvolto le grandi aziende tecnologiche e le regolamentazioni dell’Unione Europea (UE): da un lato, la decisione dell’UE di dichiarare illegale la vendita di verifiche su X (ex Twitter), dall’altro, l’accordo di Apple di aprire il suo sistema Apple Pay ai concorrenti nell’UE. Questi sviluppi hanno implicazioni significative per gli utenti e le aziende coinvolte. Esaminiamo nel dettaglio entrambe le vicende.

Vendita di verifiche su X: una pratica illegale

Quando Elon Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, ha introdotto cambiamenti che hanno portato gli inserzionisti a ridurre drasticamente le loro spese sulla piattaforma. Uno dei cambiamenti più controversi è stata la vendita della verifica come parte di un abbonamento a Twitter Blue. Questo ha aperto la strada a troll, burloni e truffatori, portando Musk a riconsiderare momentaneamente la decisione. Tuttavia, la verifica a pagamento è stata successivamente rilanciata.

Per un certo periodo, gli account Twitter verificati in passato hanno mantenuto i loro segni di spunta blu, ma questi sono stati rimossi l’anno scorso. Di conseguenza, possedere un segno di spunta blu è diventato un simbolo di vergogna, poiché indicava che l’utente aveva pagato per ottenerlo. I clienti più entusiasti erano spesso truffatori di criptovalute che sfruttavano la maggiore visibilità degli account a pagamento per commettere frodi.

Decisione dell’UE

Il Digital Services Act (DSA) dell’UE impone alle aziende di social media di prendere misure per evitare che gli utenti siano ingannati da contenuti falsi. La vendita di verifiche su X è stata ritenuta una violazione del DSA. Secondo i regolatori di Bruxelles, consentire a chiunque di pagare per ottenere uno status “verificato” può ingannare milioni di utenti, influenzando negativamente la loro capacità di prendere decisioni libere e informate sulla autenticità degli account e dei contenuti con cui interagiscono.

X può fare appello contro questa decisione, ma se l’appello dovesse fallire, l’azienda potrebbe essere multata fino al 6% del suo fatturato globale annuale.

Apertura di Apple Pay nell’UE

Negli ultimi anni, Apple ha subito crescenti pressioni regolamentari per aprire il suo ecosistema ai concorrenti e agli sviluppatori di terze parti. Recentemente, Apple ha accettato di consentire agli sviluppatori di terze parti di utilizzare la tecnologia NFC sui dispositivi iOS senza alcun costo. Questo cambiamento è parte di un accordo legalmente vincolante con la Commissione Europea che durerà per i prossimi dieci anni.

Implicazioni per gli utenti

Gli utenti dell’UE potranno cambiare l’app di pagamento predefinita sui loro dispositivi, passando da Apple Pay a un’altra app a loro scelta. Queste app potranno utilizzare funzionalità come Field Detect, il doppio clic sul pulsante laterale per aprire un’app di pagamento e strumenti di autenticazione come Face ID e Touch ID. Un organo di revisione indipendente sarà istituito per garantire che Apple rispetti l’accordo.

Questo cambiamento evita ad Apple una multa potenziale fino al 10% del suo fatturato annuale, che avrebbe potuto ammontare a circa 40 miliardi di dollari.

Prospettive Future

Questi cambiamenti consentiranno agli utenti di iPhone nell’UE di non essere più limitati all’uso di Apple Pay per i pagamenti digitali. Sarà interessante vedere se Apple estenderà queste modifiche a livello globale. Precedentemente, Apple ha reso RCS disponibile a livello mondiale sotto pressione dell’UE, ma ha limitato l’apertura degli app store di terze parti solo all’Europa.

Le nuove normative dell’UE stanno costringendo le grandi aziende tecnologiche a modificare le loro pratiche per garantire maggiore trasparenza e competizione. La decisione di dichiarare illegale la vendita di verifiche su X e l’apertura di Apple Pay ai concorrenti rappresentano passi significativi verso un ecosistema digitale più aperto e sicuro nell’UE, ma lascia dubbi sugli effettivi scopi di misure del genere.

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Di Maria Silvano

Pedagogista appassionata di tecnologia, società e cultura digitale. Mi occupo di orientamento e mentoring soprattutto per quanto riguarda il mondo adolescenziale e le sue problematiche. Ho un occhio attento sempre ai social network per comprendere l'evoluzione delle abitudini sociali delle nuove generazioni e dei comportamenti della massa in generale.

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