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Canadese accusato di coinvolgimento nella campagna globale del ransomware LockBit

Tempo di lettura: 2 minuti. Mikhail Vasiliev è in custodia in Canada e attende l’estradizione negli Stati Uniti.

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Un uomo canadese è stato accusato il 10 novembre per la sua presunta partecipazione alla campagna globale di ransomware LockBit. Secondo un rapporto del DOJ, Mikhail Vasiliev, 33 anni, di Bradford, Ontario, Canada, è in custodia in Canada ed è in attesa di essere estradato negli Stati Uniti dopo che la denuncia penale è stata presentata nel distretto del New Jersey. Secondo il DOJ, Vasiliev è accusato di cospirazione per danneggiare intenzionalmente computer protetti e trasmettere richieste di riscatto. Se condannato, rischia un massimo di cinque anni di carcere. LockBit è una variante di ransomware apparsa per la prima volta intorno al gennaio 2020. Da allora è stata rapidamente riconosciuta come una delle varianti di ransomware più distruttive al mondo. Ad agosto, un hotel Holiday Inn in Turchia è stato colpito da un attacco LockBit, che ha visto il furto dei dati dell’azienda. I suoi membri avrebbero “avanzato richieste di riscatto per almeno 100 milioni di dollari e hanno estorto alle vittime decine di milioni di dollari in riscatti effettivi”, ha aggiunto il DOJ.

Secondo le statistiche di Malwarebytes e NCC Group, LockBit è stato collegato a 160 attacchi nei mesi di settembre e ottobre. Malwarebytes riferisce che il gruppo è stato responsabile di “metà degli attacchi Ransomware-as-a-service” nel mese di settembre. “Questo arresto è il risultato di oltre due anni e mezzo di indagini sul gruppo ransomware LockBit, che ha danneggiato le vittime negli Stati Uniti e in tutto il mondo”, ha dichiarato il vice procuratore generale Lisa O. Monaco. “È anche il risultato di oltre un decennio di esperienza che gli agenti dell’FBI, i procuratori del Dipartimento di Giustizia e i nostri partner internazionali hanno costruito per smantellare le minacce informatiche”. Il vicedirettore dell’FBI Paul Abbate ha dichiarato: “Il successo dell’arresto di ieri dimostra la nostra capacità di mantenere e applicare una pressione incessante contro i nostri avversari. Gli sforzi investigativi persistenti dell’FBI, in stretta collaborazione con i nostri partner federali e internazionali, illustrano il nostro impegno a utilizzare tutte le nostre risorse per garantire la protezione del pubblico americano da questi attori di minacce informatiche globali”.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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