ChatGPT: potenziale alleato dei medici e pericolo per i pazienti

da Redazione
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ChatGPT, il celebre chatbot basato sull’intelligenza artificiale, sta attirando l’interesse dei medici per le sue potenzialità nel fornire informazioni mediche e migliorare la pratica clinica. Tuttavia, gli esperti mettono in guardia dall’affidarsi ciecamente all’AI per prendere decisioni etiche complesse.

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Il ruolo di ChatGPT nella pratica medica

Secondo Robert Pearl, ex CEO di Kaiser Permanente e professore alla Stanford Medical School, ChatGPT potrebbe rivoluzionare il modo in cui i medici praticano la medicina. Alcuni medici stanno già utilizzando il chatbot per sintetizzare le informazioni sui pazienti, scrivere lettere e persino chiedere consigli su diagnosi difficili. Tuttavia, esistono preoccupazioni riguardo alla possibilità che l’AI fornisca risposte imprecise o fuorvianti, mettendo a rischio la salute dei pazienti.

L’accuratezza e l’affidabilità dell’AI nella medicina

Sebbene i modelli linguistici come ChatGPT abbiano dimostrato risultati impressionanti nei test di conoscenza medica, gli esperti sottolineano che l’accuratezza delle risposte dell’AI può variare. Inoltre, l’AI può generare informazioni false o “allucinate” che possono portare a gravi errori se non verificate attentamente.

Le sfide etiche dell’uso dell’AI in medicina

Uno dei principali timori riguarda la possibilità che i medici si affidino all’AI per prendere decisioni etiche difficili, come la scelta di sottoporre un paziente a un intervento chirurgico con scarse possibilità di sopravvivenza. Jamie Webb, bioeticista presso il Center for Technomoral Futures dell’Università di Edimburgo, avverte che non si può delegare o automatizzare queste decisioni a un modello di AI generativo.

Il futuro dell’AI nella medicina

Nonostante le preoccupazioni, molti professionisti rimangono ottimisti sul ruolo dell’AI nella medicina. Pearl ritiene che, con il tempo, i modelli linguistici come ChatGPT possano aiutare i medici e i pazienti a gestire le malattie croniche e ridurre gli errori medici. Tuttavia, sottolinea che alcune sfere della medicina, come le conversazioni sul lutto e la fine della vita, dovrebbero rimanere appannaggio delle interazioni umane.

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