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Meta sta portando i “canali” simili a quelli di Telegram su Instagram

Tempo di lettura: < 1 minuto. L’azienda testerà la funzione anche su Messenger e Facebook
Una notifica di Instagram che avvisa l’utente di un nuovo canale di trasmissione e uno screenshot di un artista che condivide un aggiornamento e un clip audio.

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Meta ha deciso di copiare una nuova app di messaggistica: Telegram. Mark Zuckerberg ha appena mostrato i “canali broadcast”, una nuova funzione di Instagram che porta la messaggistica unidirezionale nell’app. L’azienda sta testando la funzione con una manciata di creatori e prevede di portare la funzionalità simile a Telegram anche su Facebook e Messenger.

I canali broadcast consentono ai creatori di inviare aggiornamenti in streaming alle caselle di posta dei loro follower, proprio come i canali su Telegram. Chi si unisce ai canali può reagire ai messaggi e votare nei sondaggi, ma non può partecipare direttamente alla conversazione. Ad esempio, Mark Zuckerberg ha condiviso nel suo “Meta Channel” che avrebbe usato questo spazio per “condividere notizie e aggiornamenti su tutti i prodotti e la tecnologia che stiamo costruendo a Meta”. Oltre agli aggiornamenti testuali, i creatori possono anche condividere clip audio, foto e altri contenuti.

Per ora, sembra che solo Zuckerberg e una dozzina di altri creatori abbiano accesso alla funzione. Il gruppo iniziale comprende la snowboarder Chloe Kim, la lottatrice di Jiu-Jitsu Mackenzie Dern e l’account di meme Tank Sinatra. L’azienda afferma che altri creatori interessati all’utilizzo della funzione possono iscriversi per essere presi in considerazione per l’accesso anticipato.

Sebbene Meta descriva i canali come un “test”, l’azienda sembra aver investito molto in questa funzione. Sono già in cantiere ulteriori funzionalità, tra cui la possibilità di aggiungere un altro creatore alla chat e di condurre AMA. Meta prevede inoltre di iniziare a testare i canali su Facebook e Messenger “nei prossimi mesi”.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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