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Sicurezza Informatica

Gli hacker potrebbero avere un nuovo modo di spiare le conversazioni telefoniche

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Gli hacker hanno trovato tutti i modi per spiare le nostre attività, ma a parte le intercettazioni telefoniche da parte delle forze dell’ordine, non è molto comune sentire parlare di intercettazioni delle nostre telefonate. Ciò detto, in futuro le cose potrebbero cambiare: i ricercatori dell’Università di Dayton, del New Jersey Institute of Technology, della Rutgers University, della Texas A&M University e della Temple University hanno infatti messo a punto un nuovo metodo di intercettazione delle conversazioni telefoniche con un sistema chiamato EarSpy.

Non si tratta di un metodo tipico, come mettere una cimice nel telefono o installare un malware in grado di spiare l’utente. Piuttosto, utilizza sensori di movimento che sono stati modificati per rilevare i dati provenienti dall’auricolare e dall’accelerometro del telefono. Questo sistema sembra funzionare solo sui dispositivi dotati di altoparlanti stereo ed è stato testato su telefoni come il OnePlus 7T e il OnePlus 9. Rilevando i riverberi e utilizzando uno spettrogramma, i ricercatori sono riusciti a identificare il genere dell’interlocutore e la conversazione in corso. I ricercatori affermano inoltre, in modo piuttosto audace, che EarSpy ha un tasso di precisione del 92% nel rilevare l’identità della persona.

Secondo i ricercatori, essi raccomandano ai produttori di smartphone di spostare la posizione dei sensori di movimento lontano da altri componenti che potrebbero generare vibrazioni e di ridurre la pressione sonora durante una chiamata. Detto questo, la probabilità di essere presi di mira da un hackeraggio di questo tipo potrebbe essere piuttosto bassa, quindi non è qualcosa di cui preoccuparsi, ma è comunque bene esserne consapevoli.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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