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Sicurezza Informatica

3CX: analisi del breach e consigli di Sohpos

Tempo di lettura: < 1 minuto. Gli utenti dell’app 3CX sono esposti a rischi di sicurezza a causa di un malware introdotto nel software

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Un errore nella catena di approvvigionamento ha messo a rischio gli utenti dell’app telefonica 3CX, a causa di un malware infiltratosi nel software. Scopriamo cosa è successo e come gli utenti possono proteggersi da questa minaccia.

Malware nel 3CX Desktop App

La società di telefonia su Internet 3CX ha avvertito i suoi clienti di un malware che è stato introdotto nel 3CX Desktop App dai criminali informatici che sembrano aver ottenuto accesso a uno o più repository di codice sorgente di 3CX. L’azienda sta ancora cercando di capire cosa sia successo e come rimediare al problema.

Electron, il toolkit alla base dell’app

Il malware è stato introdotto nella parte Electron dell’app, un toolkit di programmazione molto complesso ma potente che viene utilizzato per creare interfacce utente per software come Visual Studio Code, Zoom, Teams e Slack. L’intrusione nel repository di codice sorgente di Electron ha permesso agli aggressori di infettare l’app 3CX con il malware.

Cosa fare se si è utenti 3CX

Se si utilizza l’app Desktop 3CX su Windows o macOS, si dovrebbe:

  1. Disinstallare l’app immediatamente, poiché le versioni infette potrebbero essere state distribuite da 3CX stessa.
  2. Controllare il proprio computer e i log per segni del malware e possibili ulteriori infezioni.
  3. Passare all’app di telefonia basata sul web di 3CX, chiamata Progressive Web App (PWA), che non richiede installazione o aggiornamenti e offre una protezione automatica tramite la sicurezza del browser Chrome.
  4. Attendere ulteriori aggiornamenti da 3CX riguardo alla situazione e alla soluzione del problema.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro la pedopornografia online, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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